martedì 3 marzo 2015
Il ritorno in aula dopo sei mesi. ​Oxfam: servono 60 milioni di dollari. A Bruxelles Conferenza sull'emergenza virus. LE FOTO
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Servono con urgenza 60 milioni di dollari per fornire alle scuole della Liberia servizi idrici e igienico-sanitari, che consentano a migliaia di bambini in tutto il paese di tornare fra i banchi senza paura di contrarre l'ebola. È l'appello lanciato da Oxfam e dalla presidente della Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, perché la comunità internazionale si attivi concretamente per migliorare le infrastrutture e i servizi nelle scuole, che per la prima volta in sei mesi, stanno riaprendo in tutto il paese. Ed è questo il tema sul quale fondare il progressivo ritorno alla normalità in Liberia.

Oxfam è stata invitata dalla presidente della Liberia a co-presiedere un incontro tra i Governi e i donatori internazionali, finalizzato a migliorare le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie nelle scuole del paese africano, anche con il contributo di altre organizzazioni umanitarie.

In Liberia, spiegano da Oxfam, su un totale di 4.600 scuole, la metà non è provvista di acqua corrente e il 43% non ha bagni funzionanti. La situazione non migliora per le strutture scolastiche dotate di servizi igienici dove c'è in media un bagno ogni 100 allievi.

Oggi la comunità internazionale si riunisce a Bruxelles per fare il punto sulla situazione del virus ebola. Ad aprire la Conferenza di alto livello, a cui partecipano 120 delegazioni con oltre 700 iscritti, è stato il discorso pronunciato dalla regina Matilde del Belgio.

La giornata è organizzata da Unione europea, Guinea, Liberia, Sierra Leone, Ecowas, Unione Africana e Nazioni Unite, con l'obiettivo di dare continuità alla risposta internazionale di fronte all'epidemia e pianificare la ripresa socio economica delle aree colpite. L'Italia è rappresentata da una delegazione del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale e del Ministero della Salute.

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