martedì 15 settembre 2015
Rischiano il carcere per ingresso illegale. Un centinaio protestano in Serbia. Il 22 consiglio straordinario Ue dei ministri dell'Interno.
C'è chi scalcia e chi abbraccia: la foto-simbolo del cameraman italiano | Emergenza di oggi? Già si capiva anni fa di Davide Rondoni  
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Un centinaio di migranti al confine di Horgos tra Serbia e Ungheria hanno iniziato uno sciopero della fame per protesta contro la chiusura della frontiera dalla mezzanotte. La tensione è palpabile, con i migranti che fischiano e scandiscono slogan al passaggio degli elicotteri ungheresi.​In questa terra di nessuno sono migliaia gli accampati, in condizioni estremamente difficili. Nella zona il caldo è forte, sui 30 gradi, e molti sono i bambini che si trovano senza alcun riparo dal sole cocente e senza acqua, cibo e servizi igienici. In tanti si sono rifugiati sotto camion fermi in cerca di ombra Molti migranti mostrano cartelli di protesta con su scritto "no food, no water". Il sito di B92, emittente serba, riferisce che i profughi sono ammassati davanti alle barriere di metallo poste dalla polizia ungherese e gridano "aprite, aprite".Il 22 Consiglio Ue Affari interni. Il prossimo 22 settembre si riunirà un nuovo Consiglio Ue straordinario degli Affari interni sulla crisi dei rifugiati. Lo ha convocato la presidenza lussemburghese del Consiglio Ue dopo la riunione di ieri, terminata senza un accordo sulla redistribuzione di 120 mila richiedenti asilo da Italia, Grecia e Ungheria.Vienna: controlli a tutte le frontiere. L'Austria ha notificato alla Commissione Ue la reintroduzione temporanea dei controlli a tutte le sue frontiere a partire da domani. Si conferma che saranno effettuati ai confini con l'Ungheria, ma anche con Italia, Slovenia e Slovacchia. PerBruxelles "a prima vista sembra essere una situazione che rientra nelle regole" Schengen.L'Ungheria arresta 174 profughi. La polizia ungherese ha arrestato 174 migranti che avevano attraversato illegalmente la frontiera, dopo l'entrata in vigore a mezzanotte della legge che punisce l'ingresso illegale nel Paese. Giudici interpellati dall'emittente M1 hanno assicurato che gli arrestati saranno processati con rito abbreviato e immediatamente espulsi dal Paese. Nella giornata di lunedì l'Ungheria ha bloccato 9.380 entrati nel Paese dal confine con la Serbia.Frontiera chiusa e processi per direttissima. Da mezzanotte è entrata in vigore la nuova legge che prevede fino a 3 anni di carcere per chiunque, a qualsiasi titolo, tenti di entrare illegalmente nel paese. La norma rende un crimine anche solo danneggiare la nuova barriera di filo spinato alta 4 metri lungo i 175 chilometri di confine con la Serbia. Ben 30 giudici sono stati messi in stato di allerta pronti a processare per direttissima chiunque sia colto a non rispettare la norma.

Filo spinato sul confine ungherese (Lapresse)Prima della riforma del codice penale decisa a fine agosto in Ungheria rischiavano la galera solo i trafficanti di esseri umani. Ma dopo lo tsunami di migranti che ha attraversato il Paese, in un clima di aperta ostilità, diretto in Germania, il premier Viktor Orban ha deciso un ulteriore giro di vite.Respinte tutte le richieste di asilo. Budapest ha preso in esame oggi 16 richieste di asilo e le ha respinte tutte quante nel giro di poche ore, altre 32 richieste sono state presentare e sono in fase di valutazione. Lo hanno riferito le autorità ungheresi.Merkel: subito i centri per l'identificazione. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, invoca l'Europa: per far fronte alla crisi migranti, "bisogna tornare indietro allo spirito europeo", ha detto. Di fronte alla dura opposizione di quattro Stati membri dell'Est alle quote di ridistribuzione dei migranti, il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maiziere, in mattinata aveva proposto di tagliare loro i fondi Ue. "Le minacce non sono il modo per arrivare a un accordo", ha tagliato corto  Merkel. La crisi però "deve essere risolta dall'Ue nel suo insieme". Italia, Grecia e Ungheria in particolare devono allestire rapidamente i centri per l'identificazione dei migranti.Naufragio nell'Egeo. Ancora una tragedia del mare all'alba con oltre venti morti nelle acque tra Grecia e Turchia. Cinque mezzi della guardia costiera turca hanno tratto in salvo circa duecento persone. Si teme che il bilancio possa aggravarsi perché non è ancora certo il numero dei migranti a bordo al momento del naufragio, avvenuto nel mar Egeo al largo della penisola di Datca, nella provincia di Mugla. Secondo i media locali i migranti viaggiavano su un barcone in legno lungo circa 20 metri, usato di solito per il trasporto di turisti. Secondo il sito di Hurriyet, i corpi recuperati dalla guardia costiera turca sono almeno 22, tra cui quelli di 4 bambini, mentre 211 persone sono state tratte in salvo.

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