mercoledì 8 ottobre 2014
​L'uomo, cittadino liberiano, era sbarcato dall'Africa e ricoverato a Dallas. In Spagna l'infermiera contagiata per una falla nella sicurezza.
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​Il paziente ricoverato a Dallas, Thomas Eric Duncan, affetto da Ebola, è morto. Lo ha annunciato il Texas Health Presbyterian Hospital. Aveva 42 anni ed era il primo paziente a cui era stato diagnosticato il virus negli Stati Uniti. Era ricoverato dallo scorso 28 settembre in isolamento.
 
Duncan era cittadino liberiano ed è morto questa mattina alle 7.51 ora di Dallas (le 15.51 in Italia). Il 42enne era arrivato negli Stati Uniti dalla Liberia il 20 settembre, mentendo prima di imbarcarsi dal Paese africano e sostenendo di non aver mai avuto contatti con persone ammalate. A Dallas aveva manifestato i primi sintomi e per questo si era presentato al Pronto soccorso il 24 settembre da dove era stato dimesso, a causa di un errore al software dell'ospedale che non aveva considerato la sua storia e il suo recente arrivo dalla Liberia, uno dei Paesi in cui è in corso l'epidemia che ha già ucciso 3.400 persone.
Duncan aveva iniziato ad essere curato (dopo che i sintomi si erano intensificati) dal 26 settembre e due giorni dopo era entrato in quarantena. Poi le condizioni del paziente erano peggiorate. Si trovava attaccato a un respiratore e sottoposto a dialisi; da giorni lo stavano trattando con rincidofovir, un antivirale prodotto dall'azienda Chimerix della North Carolina che solo pochi giorni fa era stato approvato dalla Federal Drug Administration per utilizzi di emergenza.Ora l'America ha paura e corre ai ripari: secondo quanto rivela la Cnn, negli aeroporti statunitensi i passeggeri provenienti dai Paesidell'Africa occidentale in cui l'epidemia di Ebola è particolarmente diffusa (Guinea, Sierra Leone, Liberia e Nigeria) potrebbero essere sottoposti al controllo della temperatura corporea. 
 
L'infermiera contagiata in SpagnaIl governo spagnolo ha comunicato al Comitato di Sicurezza Sanitaria della Ue e all'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) che l'infermiera ausiliaria positiva all'Ebola, Teresa Romero, ha potuto contagiarsi "per un possibile allentamento di alcuni procedimenti, inclusa la manipolazione del cadavere" del secondo missionario deceduto, Manuel Garcia Viejo, "o per lo smaltimento di materiali medici". Secondo il testo dell'informativa, citato da El Pais, l'esecutivo di Madrid ammette per la prima volta una possibile falla nella sicurezza, verificatasi all'ospedale Carlo III-La Paz. La Commissione Europea   aveva chiesto al governo spagnolo spiegazioni sulle circostanze del primo contagio di Ebola fuori dalle frontiere africane. Oltre all'infermiera positiva al virus, sono indicate 5 persone sotto osservazione, per esposizione a un contatto di "alto rischio" con la sanitaria contagiata: la dottoressa medico di base che ha assistito Teresa Romero prima del ricovero all'ospedale di Alcorcon; tre infermieri che la trasferirono inambulanza e il marito della Romero, che tuttavia non presenta sintomi del virus. Londra invia militari e medici
Il governo britannico ha deciso l'invio in Sierra Leone della nave 'Rfa Argus', con a bordo una unità di pronto intervento medico, e di 750 militari per contrastare l'epidemia di Ebola. I soldati contribuiranno alla costruzione di un centro sanitario nel Paese africano. 
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