mercoledì 13 ottobre 2021
Un flusso continuo di pellegrini, giovani e non, alla tomba del 15enne milanese beatificato un anno fa. Le voci di chi ha scoperto una figura sorprendente e attualissima nella prima festa liturgica
Un'immagine del beato dal sito ufficiale www.carloacutis.com

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«Fate come Carlo, non bruciate nel nulla la vostra libertà». È questo l’appello che ieri l’arcivescovo Domenico Sorrentino, pastore della diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e della diocesi di Foligno, ha rivolto ai giovani durante l’omelia della Messa presieduta nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione, in occasione della memoria liturgica del beato Carlo Acutis. Un deciso appello indirizzato alle nuove generazioni fortemente attratte dal giovane milanese, morto all’età di soli 15 anni per una leucemia fulminante e beatificato esattamente un anno fa, che in questi giorni hanno affollato le numerose iniziative organizzate in suo onore.

«Carlo – ha aggiunto l’arcivescovo durante l’omelia – parla al cuore di tanti giovani. Il perché va cercato nel fatto che, al di sotto di tutte le banalizzazioni della vita, rimane sempre dentro di noi una scintilla di bene che Dio sa riaccendere di nuova fiamma. Carlo è l’accendino di Dio. Ha una capacità straordinaria di riaccendere quello che Gesù chiama il “lucignolo fumigante”. Lo fa con il suo sorriso. È un testimone di gioia. Quando lo vedi anche solo in una foto – ha affermato –, rimani folgorato da quella luce del volto. Ti parla di una bellezza diversa, quella che il peccato ha deturpato, ma che lo Spirito di Dio tiene in serbo in fondo al cuore di ciascuno di noi. È la bellezza della creazione, come è uscita dalle mani di Dio, e che oggi l’umanità comincia a riscoprire anche nell’ambiente spingendo i giovani a indignarsi per una natura violata e devastata».

La celebrazione di ieri pomeriggio ha concluso una serie di iniziative e di momenti di preghiera che si sono tenuti, a partire dal 9 ottobre, nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione di Assisi, dove si trova la tomba del giovane. Tra i tanti appuntamenti previsti lunedì sera nella cattedrale di San Rufino si è tenuta la veglia di preghiera dei giovani. “Alzati!” il titolo della serata che invitava i presenti a mettersi in cammino seguendo l’esempio del beato. Sulla scia del Vangelo di Zaccheo il rettore del Santuario della Spogliazione, padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, ha esortato i presenti a cambiare prospettiva «perché siamo tutti chiamati a vivere un’esistenza che sappia puntare sempre in alto, a misura del disegno che Dio ha su ognuno di noi».

Questo concetto è stato ribadito anche nella toccante testimonianza di Luisa, una ragazza di 18 anni in gravi condizioni di salute. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione il via vai di fedeli e di pellegrini è stato continuo e tante sono le presenze che sono state registrate a distanza di un anno dalla beaticazione. Secondo i dati raccolti dalla Segreteria del Santuario della Spogliazione sono stati quasi 117 mila i pellegrini che, da novembre a settembre scorsi, hanno visitato la tomba del beato Carlo Acutis e 100 gruppi prenotati che hanno chiesto di ricevere una catechesi sulla vita del giovane.


Nelle presenze rilevate, soprattutto nel mese di agosto (48.200 persone), periodo di maggiori afflussi turistici ad Assisi, ci sono moltissimi pellegrini provenienti dalle grandi città italiane come Milano, Roma, Napoli, Firenze, Venezia, Padova ma anche da centri minori come Nola, Narni, Modena, Ancona, Foligno e Cosenza. E poi tanti sloveni, francesi, tedeschi, spagnoli, maltesi e diversi gruppi di brasiliani e filippini.

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