lunedì 27 maggio 2019
La Vallonia francofona va nella direzione opposta: i Socialisti qui sono al 26%, seguiti dai Liberali (21,4%) e dai Verdi (14,5%)
L'esterno del Parlamento europea a Bruxelles (Ansa)

L'esterno del Parlamento europea a Bruxelles (Ansa)

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C'è un Paese in cui si votava anche per i parlamenti nazionali (federale e regionale), oltre che alle Europee: il Belgio. E qui il voto nazionale ha segnato una clamorosa spaccatura di un Paese già da tempo diviso, un fatto che renderà ancora più arduo formare un governo nazionale. Il dato più clamoroso è il trionfo nelle ricche Fiandre, il Nord del Paese di lingua olandese, delle destre nazionalista.

Quella moderata, e fino a dicembre al governo nazionale, del N-Va del sindaco di Anversa Bart de Wever, a livello nazionale è il primo partito con il 16% (con una perdita di 4 punti). Ma il grande choc per il paese è la forte avanzata dell'estrema destra ultra-nazionalista (e separatista) fiamminga del Vlaams Belang ("interesse fiammingo"), che è a livello nazionale all'11,9%, con un incremento dell'8,2%. In realtà i due partiti si sono presentati solo a livello fiammingo (e il dato nazionale è dunque una sorta di estrapolazione per il tutto il Belgio del risultato regionale). E nelle Fiandre, i due partiti sono rispettivamente al 24,8% per l'N-Va (-7,1%) e il 18,5% per il Vlaams Belang, con un balzo del 12,6%.

A livello nazionale i socialisti (francofoni) arretrano del 2,2%per assestarsi al 9,5%. Arretrano anche i liberali francofoni (Mr) del premier uscente Charles Michel, che si fermano al 7,6% (-2%). In ascesa invece i verdi Ecolo che guadagnano il 2,8%.Quello che però colpisce è che, mentre le Fiandre svoltano a destra, la Vallonia francofona va nella direzione opposta: i Socialisti qui sono al 26%, seguiti dai Liberali (21,4%) e dai Verdi (14,5%). Bene va anche l'estrema sinistra del Partito belga dei lavoratori (Ptb), che balza di 7,9% punti per arrivare al 13,7%.

Anche la Regione di Bruxelles, a vasta maggioranza francofona, è nettamente a sinistra: i Socialisti sono al 22%, i Verdi al 19,1%, i Liberali al 16,9%, la lista di sinistra moderata Défi al 13,8% e il Ptb al 13,5%.

Un quadro insomma che sottolinea una crescente spaccatura politica del Paese, con i fiamminghi che sempre più spesso chiedono di trasformare il Belgio in una blanda confederazione, che condividerebbe solo la politica estera, la difesa, e poco altro. Le Fiandre, regione molto ricca, chiedono anche lo stop dei generosi sussidi alla più povera Vallonia.

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