lunedì 27 maggio 2019
Il Rassemblement national ha centrato l’obiettivo di giungere in testa, però c di meno di un punto. Entrambi manderanno (dopo Brexit) 23 deputati a Strasburgo
Marine Le Pen (Ansa)

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I nazionalisti di Marine Le Pen di misura davanti al partito presidenziale di Emmanuel Macron (0.92%), con i Verdi all’inseguimento e capaci di staccare tutte le altre forze. Anche in Francia, lo scrutinio europeo ha ridisegnato la geografia elettorale. Il Rassemblement national (ex Fronte nazionale) ha centrato l’obiettivo di giungere in testa, con il 23,3% dei voti, anche se il partito presidenziale macroniano è riuscito a limitare i danni, ottenendo il 22,4%, risultato definito subito dall’Eliseo come «onorevole», anche perché in termini di seggi conquistati le due forze dovrebbero essere a parità, a quota 23.

Tenendo conto delle previsioni della vigilia, i più sorridenti sono comunque i Verdi, che con il 13,5% dei voti conquistano 13 seggi e si candidano seriamente a divenire la forza trainante del centrosinistra, anche perché formazione preferita dai giovani.

Lo scrutinio ha poi confermato il violento crollo dei partiti dominanti fino alla scorsa legislatura. I Repubblicani (neogollisti) hanno raccolto solo l’8,5% dei voti (8 seggi). Ancora peggio le due più agguerrite liste di sinistra: quella sostenuta dai socialisti («Pubblica piazza») e quella più radicale del "tribuno rosso" Jean-Luc Mélenchon, che ottengono 6 seggi entrambe, con risultati appena sopra la barra del 6%.

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