lunedì 3 novembre 2014
Le prospettive per l'economia italiana: inflazione in lento recupero da 2015, vicina al 2% in 2016. A fine 2014 resterà ancora vicina allo zero. Ma la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3%, dopo tre anni di riduzione.
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Inflazione in graduale recupero dal 2015. Nella media dell'anno prossimo, l'inflazione si manterrà ancora inferiore all'1%, con una crescita del deflatore della spesa delle famiglie pari allo 0,7%. A prevederlo è l'Istat nelle Prospettive per l'economia italiana. In assenza di sostanziali modifiche del contesto internazionale, l'inflazione si confermerà su tassi prossimi allo zero "anche nei mesi finali del 2014, con livelli di prezzi in media d'anno appena superiori a quelli del 2013". Le caratteristiche dei recenti sviluppi dei prezzi rendono ipotizzabile "il permanere dell'inflazione italiana su ritmi contenuti anche in un più ampio orizzonte previsivo". In presenza di un indebolimento dell'euro, "il prossimo anno la dinamica dei prezzi rifletterà la ripresa dell'inflazione importata". Nel 2016 spinte al rialzo saranno fornite "ancora dalle componenti esogene, nel quadro di un più oneroso approvvigionamento delle materie prime sui mercati internazionali". Alla luce della ripresa della domanda interna e di un recupero del costo unitario del lavoro, un impulso aggiuntivo proverrà dalle determinanti interne. Ulteriori pressioni verranno dagli effetti della clausola di salvaguardia che prevede da gennaio 2016 l'innalzamento di due punti dell'aliquota ordinaria dell'Iva (dal 22% al 24%) e di quella ridotta del 10% (al 12%) in assenza di misure alternative che assicurino i medesimi effetti sui saldi per il bilancio pubblico. Nel 2016 l'inflazione si avvicinerà al 2% (+1,8% la crescita media annua per il deflatore della spesa delle famiglie). Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Lo rileva L'Istat. Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento dell'occupazione, prosegue l'Istituto di Statistica. Gli investimenti, prosegue l'Istat, subiranno una ulteriore contrazione nell'anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale. Il processo di accumulazione del capitale, aggiunge l'Istituto di Statistica, è previsto riprendere gradualmente nel 2015 (+1,3%) e con maggior intensità nel 2016 (+1,9%), in linea con il rafforzamento della domanda.
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