giovedì 2 ottobre 2014
​Affonda un barcone carico di migranti. La Guardia costiera libica ne salva ottanta. Dieci morti e, si ritiene, un centinaio di dispersi.
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A un anno esatto da quella che, il 3 ottobre 2013, avvenne dinanzi alle coste di Lampedusa, nelle stesse ore in cui questa viene commemorata nell'isola, alla presenza delle autorità, un'altra tragedia falcia le vite dei migranti. Questa volta dieci migranti africani sono morti e decine sono dati per dispersi nel naufragio della loro imbarcazione al largo delle coste libiche. Lo ha reso noto la guardia costiera libica. Quando è scattato l'allarme i libici, arrivati nello specchio d'acqua interessato al disastro, a est di Tripoli, sono riusciti a trarre in salvo tra oltre ottanta persone. Un ufficiale della Guardia costiera ha però riferito che i sopravvissuti hanno raccontato che a bordo c'erano oltre 180 persone, tutti migranti sub-sahariani. Da quello che si è capito il battello si sarebbe ribaltato, forse per la cattiva distribuzione del "carico umano", stipato all'inverosimile. Ma anche, si ritiene, per la cattive condizioni del natante. Scene di disperazione a Guarabouli, in Libia a 60 km a est di Tripoli. Un fotografo dell'Afp ha visto decine di migranti, originari dell'Africa nera, seduti a terra nel porto della città, mentre i guardiacoste fornivano ad alcuni di loro assistenza medica. Molti migranti sono infatti visibilmente stremati e disidratati. La guardia costiera libica non è stata in grado di confermare al momento la nazionalità delle vittime del naufragio, né quella dei sopravvissuti.
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