venerdì 17 luglio 2015

I migranti dovrebbero essere ospitati nel centro di accoglienza allestito nell'ex scuola Socrate. Bloccata la strada, 14 poliziotti feriti. A Treviso gli stranieri portati in una ex caserma.
La Caritas romana: chi non accoglie è senza memoria
SECONDO NOI Al Veneto serve un governatore non un attivista

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Clima surriscaldato oltre ogni limite, con scontri, a Roma Nord per l'arrivo di 19 profughi. Il pullman con a bordo i 19 stranieri destinati alla struttura di Casale San Nicola è giunto nel piazzale antistante la struttura nel primo pomeriggio, scortato dagli agenti della polizia, sul posto è arrivato un mediatore culturale. Intanto la questura di Roma ha fatto sapere che 14 agenti di polizia sono rimasti feriti.​ Prima che il bus arrivassi i residenti di Casale San Nicola avevano bloccato la strada di ingresso a tre furgoni e un suv del reparto mobile della polizia. Con le mani alzate e all'urlo "abuso di potere" hanno bloccato la strada che porta all'ex scuola "Socrate" dove dovrebbe arrivare il primo gruppo di profughi, una ventina di 100 previsti che dovevano essere ospitati nello stabile.

La tensione è salita quando un'auto ha sfondato e travolto il blocco dei residenti; in uscita dal comprensorio di Casale San Nicola, una Mini ha sfondato la barriera dei manifestanti ferendo un'anziana donna ad un ginocchio. L'auto è stata prontamente fermata dalla polizia che sta effettuando le procedure di rito. Tanta paura ma i residenti proseguono il loro presidio.

E' stato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, a dare l'ok al trasferimento dei migranti al Casale San Nicola. Il sì di Gabrielli era stato anticipato giorni prima da alcuni cittadini tra cui Alberto Meoni uno dei coordinatori del comitato Casale San Nicola che nei mesi scorsi, parallelamente ad alcuni movimenti di destra, avevano dato vita ad alcune proteste contro l'arrivo dei migranti. Intanto a Quinto di Treviso sono stati trasferiti all'ex caserma "Serena", tra i comuni di Treviso e Casier, i 101 migranti che erano stati ospitati per alcuni giorni in un residence. La decisione che aveva scatenato la protesta di un gruppo di residenti scesi in strada per due giorni. Alcuni si erano lasciati anche andare ad atti di vandalismo, appropriandosi di materassi e oggetti destinati a profughi per poi bruciarli. Anche ieri sera i residenti, assieme ai militanti della Lega Nord e di Forza Nuova hanno manifestato davanti alla palazzine durante le trasmissioni che le reti televisive nazionali hanno dedicato alla vicenda. Ma non si sono registrati ulteriori disordini, dopo quelli di mercoledì notte con, appunto, i roghi a suppellettili destinate agli appartamenti per i profughi. Nel frattempo, si attende di verificare l'efficacia reale dell'ordinanza di sgombero firmata dal Comune di Quinto ieri, visto che la decisione di destinare lo stabile ai profughi è della Prefettura di Treviso. D'altra parte, secondo l'Ulss locale gli appartamenti non sarebbero abitabili perchè: "manca l'allacciamento alla rete elettrica". La Commissione medica del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 9 di Treviso ieri pomeriggio ha compiuto un sopralluogo agli appartamenti e la relazione, valutata anche dai tecnici della Prevenzione della Regione Veneto, indica infatti la presenza di condizioni di inabitabilità. Nessuno sbarco di migranti in Sardegna. La nave che sarebbe dovuta arrivare al porto di Cagliari con 550 persone salvate al largo delle coste libiche è stata dirottata verso la Calabria. Secondo quanto si è appreso i migranti, provenienti da Somalia ed Eritrea, si sarebbero rifiutati di essere trasportati nell'isola dalla quale sarebbe stato più difficile spostarsi verso altre destinazioni. L'apparato di accoglienza allestito al porto di Cagliari non è stato smantellato. L'allerta rimane in quanto si aspettano nuovi arrivi a breve.
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