sabato 5 luglio 2014
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"Uomini traditi da altri uomini, ignorati dai centri di potere che fanno prevalere l'egoismo del proprio Stato, mettendo in campo aride logiche burocratiche". A parlare è il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, parlando anche a nome dei vescovi della Campania del dramma umanitario dell'immigrazione e sottolineando che in quelle logiche burocratiche che vengono seguite "non c'è posto per i sussulti del cuore, ma c'è qualcosa di disumanizzante, espressa attraverso quel triste principio per il quale il problema non è europeo, ma della Nazione che accoglie i profughi".   "Un ragionamento che ha dell'incomprensibile - ha detto - Quasi a dire che Lampedusa o altra punta estrema della Sicilia non è Europa". "E così l'Italia, in virtù di proprie norme, ma soprattutto in ragione di leggi naturali che vanno al di là dell'ordinamento statuale e si richiamano alla nostra cultura e alle nostre radici cristiane - ha aggiunto - accoglie persone e corpi umani, manifestando rispetto incondizionato, cercando di dare in ogni caso risposte adeguate all'emergenza, andando anche oltre i limiti imposti dalla fisica, dalla logistica, dalla organizzazione che purtroppo finisce con l'essere inadeguata, non per colpa, ma per i grandi numeri con i quali, quasi ogni settimana se non ogni giorno, bisogna fare i conti".
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