sabato 18 ottobre 2014
​Iniziativa del sindaco di Roma in Campidoglio, presidio Ncd. Il prefetto: annullarle. E Roma Sette: scelta ideologica e affronto istituzionale.
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Sedici coppie omosessuali hanno trascritto a Roma il loro matrimonio. Coppie di uomini e donne che hanno già formalizzato la loro unione all'estero e oggi vedono trascritta nei registri di stato civile la loro unione anche nella Capitale, per mano del sindaco Ignazio Marino. Una scelta, quella del primo cittadino, che ha i connotati di una "sfida" al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro il quale, in osservanza della circolare-stop del ministro Angelino Alfano, ha già annunciato l'annullamento dell'atto. Marino non è il primo sindaco ribelle. Altri primi cittadini hanno alzato la voce dopo che il 7 ottobre il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha parlato della circolare ai prefetti perché rivolgano "un invito formale al ritiro ed alla cancellazione" delle trascrizioni di nozze gay. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha firmato le prime sette trascrizioni neanche dieci giorni fa, quello di Livorno, Filippo Nogarin ha fatto sapere che non si adeguerà alla direttiva Alfano e il sindaco di Bologna Virginio Merola ha detto chiaramente: "Io non obbedisco".    Oggi alle 11 nella sala della Protomoteca del Campidogli si sono presentate cinque coppie di donne e undici di uomini: la prima ad ottenere la trascrizione quella formata da una dipendente comunale e dalla sua compagna. Alfano: Marino firma autografi"Il sindaco Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco per l'attuale legge italiana ciò non é possibile". Così il ministro dell'Interno Alfano in un post su Facebook commenta la trascrizione dei matrimoni gay fatta oggi in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino. "La firma di Marino non può sostituire la legge: ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie". Il presidio Ncd'No alle unioni civili. Marino via da Roma', 'E mo pure questa: il sindaco legislatore', 'Le famiglie romane non arrivano a fine mese e loro pensano ai matrimoni gay'. Sono alcuni degli slogan, sotto la scalinata che porta su piazza del Campidoglio, della protesta organizzata da Nuovo centrodestra contro l'iniziativa del sindaco di Roma Ignazio Marino.  Non mancano battibecchi tra i manifestanti e alcuni giovani, sostenitori del sindaco. In piazza la deputata di Ncd Barbara Saltamartini, il coordinatore romano del partito Gianni Sammarco e il capogruppo in Campidoglio Roberto Cantiani.Roma Sette: scelta ideologica
"Una scelta ideologica, che certifica un affronto istituzionale senza precedenti" basato su una "mistificazione sostenuta a livello mediatico e politico": così l'editoriale di Angelo Zema, responsabile di Roma Sette - il settimanale della diocesi di Roma (in edicola domenica con Avvenire) - definisce la trascrizione di matrimoni celebrati all'estero da alcune coppie omosessuali operata dal sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, nei registri comunali.
L'editoriale parla di scelte "illegittime" in un «contesto dal tonohollywoodiano» e "dal chiaro sapore demagogico". "La vita della città- prosegue il responsabile del settimanale diocesano - chiama ad altreurgenze reali. C'è un bene collettivo da promuovere a ogni costo,specialmente in questo tempo di crisi morale ed economica. Unaprovocazione come quella del sindaco Marino resta un mero vessillodell'ideologia sul Campidoglio. Una ferita alla città e alla legge,che non serve a niente e a nessuno".
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