giovedì 15 novembre 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
«È un messaggio di speranza. Sono davvero felice che il ministro Cancellieri si preoccupi di noi. Nell’incontro che abbiamo avuto a Roma ci aveva promesso che si sarebbe subito attivata. Noi abbiamo sempre avuto molta fiducia in lei e non ci siamo sbagliati». Non nasconde la sua soddisfazione don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano che dalle pagine di Avvenire ha lanciato la denuncia sul dramma della "terra dei fuochi". Ma non solo lui. Perché giudizi molto positivi vengono anche dalle associazioni più impegnate sul territorio, da Legambiente a Libera e al Comitato don Peppe Diana.«A Roma – ricorda don Maurizio – il ministro era rimasta molto impressionata dal nostro racconto e dalle foto che le avevamo fatto vede. "È un disastro", aveva commentato, promettendoci di intervenire. E lo ha fatto». E anche i compiti del commissario soddisfano il sacerdote. «Non basta solo l’intervento delle Forze dell’ordine, qui si muore. Per questo è importante che il commissario sia chiamato a coordinare l’attività degli enti locali che da soli non ce la possono fare. Infatti molti sindaci avevano chiesto al prefetto di Napoli un coordinamento. E ora ci sarà, per questo sono davvero felice».Soddisfazione arriva anche dal presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo. «Questa iniziativa dimostra l’attenzione del governo, già anticipata dagli interventi dei ministri Clini e Balduzzi. Certo potrei dire "finalmente", visto che come Legambiente sono vent’anni che denunciamo il dramma della "terra dei fuochi", ma proprio per questo assicuriamo al commissario la nostra massima collaborazione, sperando che, insieme a lui, si possa tornare al più presto alla "normalità" per parlare finalmente della tante cose belle della nostra terra». Infatti, aggiunge, «noi continuiamo ad essere convinti della necessità di andare oltre alla logica dei commissariamenti, per dimostrare di essere capaci di una gestione "ordinaria", ma vista la delicatezza della questione, che mette a rischio la salute, l’iniziativa ci sembra più che opportuna». In particolare, sottolinea Buonomo, «speriamo che il commissario sia capace di mettere finalmente in rete tutti, in quello che noi chiamiamo il ciclo integrato delle responsabilità». Ed è dunque «molto importante che sia chiamato soprattutto a coordinare e sostenere l’attività degli enti locali. Infatti toccherebbe proprio a loro intervenire per primi. Il commissario toglie alibi a quei sindaci che continuano a ripetere di non poter fare controlli e prevenzione. Ora davvero devono essere i primi a farsi carico del problema».Analoga l’analisi di Valerio Taglione, referente di Libera Caserta e presidente del Comitato don Peppe Diana. «È un segnale importante, e non il primo da parte del ministro Cancellieri, di attenzione al nostro territorio così martoriato». Certo, aggiunge guardando al passato, «speriamo bene perché qui di commissari ne abbiamo visti tanti e non abbiamo avuto grandi risultati. Anche perché hanno deresponsabilizzato chi doveva intervenire, togliendo le castagne dal fuoco...». Ma, insiste anche lui, «se potrà aiutare gli enti locali è la giusta direzione. Ma ci piacerebbe anche che coinvolgesse la società civile. Noi già da adesso diamo la nostra massima disponibilità».
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: