sabato 26 ottobre 2013
Niente espresso nei locali che hanno in mostra le macchinette mangiasoldi. Nei giorni scorsi mobilitazione anche a Chieti e oggi è toccato a Genova. «Andiamo a fare colazione nei bar disinfestati». Slotmob in Campania per premiare chi dice «no». VAI AL DOSSIER
SECONDO NOI Se l’Olocausto è delle slot machine
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l caffè torna a farsi solidale in Campania. E ad essere "gustato" con un consumo critico. «Lo sciopero del caffè» è infatti l’iniziativa promossa dal movimento Slotmob: niente espresso nei bar che hanno in mostra le macchinette mangiasoldi, sì invece a una tazzulella ’e cafè dove non ci sono slot machine. Anche Benevento e Napoli si sono mobilitate così contro il gioco d’azzardo. Ieri nelle due città campane un pomeriggio di festa all’insegna dello slogan “Un bar senza slot ha più spazio per le persone”. Con arrivo della manifestazione alla Caffetteria Cuori di Sfogliatella a Napoli e al Caffé dell’Orto a Benevento. La manifestazione nel capoluogo partenopeo è stata preceduta dal secondo seminario del ciclo “Game over” organizzato dalla Federazione Internazionale Città Sociale e da Mediterraneo Sociale scarl. «Dal 2000 al 2012 - spiega Carlo Cefaloni, operatore culturale esperto del tema - il gioco d’azzardo legale è passato da 14 a 88 miliardi di euro di raccolta all’anno. Almeno altri 15 miliardi rientrano nel giro illegale gestito dalla mafie».A Napoli in particolare è boom di slot machine. Pietro Russo, presidente Confcommercio della provincia di Napoli: «Non facciamo di questa città una piccola Las Vegas. In un momento di crisi, il gioco d’azzardo viene visto da molti come una soluzione, ma si tratta esattamente del contrario».I dati evidenziano un aumento a Napoli del 31 per cento di sale giochi e sale slot. «Il fenomeno del gioco d’azzardo legalizzato dallo Stato è una piaga sociale, si assiste a uno scempio senza prendere provvedimenti: chiediamo alle istituzioni di intervenire quanto prima» insiste Russo che prosegue: «A Napoli è un fatto esteso e frequente, saranno le autorità competenti a chiarire se dietro questo fenomeno c’è l’ombra della criminalità organizzata. Come associazione – conclude – ci impegniamo a fare la nostra parte, però chiediamo che vengano tutelati gli interessi dei commercianti storici, delle persone perbene che lottano con la carenza di incassi e l’aumento degli affitti». Per questa ragione lo slotmob napoletano si è fermato alla Caffetteria Cuori di Sfogliatella: bar pasticceria storico affacciato sulla caotica e frequentatissima piazza Garibaldi, proprio di fronte la Stazione Centrale. Carmela Ferrieri è con il papà Antonio la titolare premiata per il coraggio. «Abbiamo aderito subito all’iniziativa iscrivendoci al sito senzaslot – racconta Carmela. – Siamo contrari al gioco d’azzardo e non abbiamo mai avuto macchinette nel bar. Certo si dovrebbe fare di più perché la normalità è non avere slot». Eppure non pare sia così se anche sui traghetti che collegano Napoli alle isole sono comparse le macchinette mangiasoldi, praticamente alla portata di tutti anche dei bambini.A Benevento la mobilitazione contro azzardopoli è stata organizzata dalla Caritas. Dei 52 bar esistenti in città, 43 sono dotati di slot machine, altri 6 attendono di approfittare dei vantaggi economici che ne potrebbero derivare grazie alla legislazione italiana vigente.Pronte le proposte. «Tre i fronti su cui agire» dice Gabriella, coordinatrice del gruppo "No slot" beneventano. «Richiedere una legge che limiti e regolamenti seriamente il gioco d’azzardo; non aspettare i tempi lunghi della politica e agire subito, recandoci in tanti a fare colazione in un bar che ha scelto la disinfestazione dalle slot e altri giochi d’azzardo; curare il cattivo gioco con il buon gioco».
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