giovedì 29 ottobre 2015
​Il ministro Giannini ha risposto all'appello lanciato su Avvenire per una bimba disabile e malata di Aids e assicura che la prossima settimana sarà in classe.
Il commento e il ringraziamento del direttore Marco Tarquinio.
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Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha risposto all'appello pubblicato su "Avvenire" per fare tornare a scuola la piccola Francesca (nome di fantasia), esclusa dalle lezioni perché disabile e malata di Aids. E poi ha garantito che il rientro in classe avverrà martedì. E che inoltre sarà verificato con attenzione il motivo dell'esclusione. Ecco la lettera del ministro.
Carissimi Fortunata e Antonio,
ho letto con attenzione la lettera che avete inviato ad "Avvenire" e il vostro appello a ottenere una risposta in merito alla vicenda della piccola Francesca di cui vi state prendendo cura. Condivido il vostro sconcerto e la vostra frustrazione di fronte all’impossibilità, per una ragazzina di 11 anni, che peraltro è nell’età dell’obbligo scolastico, di poter frequentare regolarmente le lezioni a oltre un mese dall’avvio del nuovo anno. Un diritto negato che non possiamo permetterci in un Paese il cui Parlamento ha approvato da pochi mesi una legge che porta il nome di "Buona Scuola". Il nostro provvedimento, infatti, ha fra i suoi punti cardine proprio la capacità di inclusione e di accoglienza di tutti gli studenti, a partire da quelli che per qualche motivo si trovano in una condizione di difficoltà.
 
 
Vado subito al punto. Francesca tornerà in classe. Ho personalmente contattato il nostro Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, espressione del Ministero dell’Istruzione sul territorio, per verificare la situazione. L’Usr sta già lavorando per fare in modo che Francesca possa al più presto essere accolta, come è suo diritto, in una classe vera e non debba frequentare le lezioni a distanza.
Il caso di questa bambina, che voi sentite come una figlia, era già all’attenzione dei nostri dirigenti territoriali. Voi stessi lo avete segnalato ed è stata inviata un’ispezione nella scuola che non ha accettato l’iscrizione motivando la propria scelta con problematiche legate al raggiungimento del numero massimo di alunni.
 
 
Valuteremo se qualcuno ha sbagliato. E se qualcuno lo ha fatto si assumerà le proprie responsabilità. Nel frattempo dall’ispezione, come sapete, è emersa la proposta di una temporanea frequenza a distanza. Ma gli stessi vertici del nostro Ufficio Scolastico hanno ritenuto che non fosse questa la risposta finale da dare a Francesca. Per questo si sono messi in contatto con una nuova scuola che accoglierà in un clima di serenità, la vostra, la nostra, figlia "speciale". Francesca presto tornerà in classe, come è giusto che sia.
 
*Ministro dell’Istruzione
 
La pronta ed efficace risposta alla piccola Francesca che il ministro Stefania Giannini ha indirizzato a Fortunata e Antonio, suoi genitori affidatari, e ci ha inviato ieri sera in redazione è un gesto importante, di cui le siamo grati. Ha già capovolto in "sì" – come speravamo – l’inaccettabile "no" all’inclusione in una scuola statale di una bambina malata di Aids. E può davvero contribuire a capovolgere anche l’immagine di una politica lontana e incapace di ascoltare i cittadini e di correggere gli errori della complessa macchina statale, di cui il sistema d’istruzione è parte delicata e cruciale. Siamo contenti di questo doppio risultato. Ma soprattutto siamo contenti della «scuola ritrovata», delle porte che si sono riaperte davanti a Francesca grazie all’appassionato coraggio di mamma Fortunata e di papà Antonio e alla sensibilità umana e istituzionale senza esitazioni. La battaglia contro ogni tipo di paura e di discriminazione, la battaglia contro il dolore e la malattia, si vince capovolgendo solitudini e abbandono e sgominando ignoranza, indifferenza, rassegnazione, luoghi comuni. Per farlo bisogna saper "vedere" gli altri, tutti gli altri, nella loro dignità e nel loro valore. Bisogna ascoltarli, riconoscerli e accettarli, prendendosi amica e speciale cura dei piccoli e dei fragili. E, non per ultimo, bisogna riuscire a trasmettere l’amore per la conoscenza, offrendo strumenti ed esperienze per accrescerla e dando risposta al potente desiderio di arrivare alla verità. E dove meglio che in famiglia e a scuola? (mt)
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