sabato 12 ottobre 2013
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Avrebbe dovuto essere l’inizio di una nuova vita per i piccoli migranti ed invece l’inaugurazione della ludoteca di lampedusa coincide in modo grottesco con una nuova tragedia del mare. Poche ore prima dell’annuncio del secondo naufragio in una settimana, Caritas Italiana e Save the Children hanno annunciato l’apertura della prima ludoteca dell’isola: sorge nel cortile della Casa della Fraternità della parrocchia di San Gerlando, fuori dal centro abitato e a due passi dal santuario della Madonna di Porto Salvo, patrona dell’isola. Una struttura nota al popolo dei migranti, perché ha già accolto i minori stranieri in occasione dell’emergenza del 2011. Chi lavora all’iniziativa parla di «uno spazio a misura di bambino e adolescente». È una grande tenda alla quale da quest’oggi potranno accedere - accompagnati dai parenti o dai volontari - i minori ospitati nel Centro di Prima Accoglienza. Vi troveranno, oltre ai giochi, anche psicologi, educatori e mediatori culturali che li aiuteranno ad elaborare la tragedia che hanno vissuto e a superarne i traumi. L’organizzazione distribuirà a bambini e ragazzi un kit di prima necessità (uno zainetto con vestiti e biancheria offerto da Bulgari) mentre la Caritas metterà a disposizione i giochi. La struttura apre in un momento in cui i minori presenti al Cpa sono in calo. Ieri 34 ragazzi arrivati soli a Lampedusa o che hanno perso i genitori nella tragica notte del 3 ottobre, sono stati trasferiti in una comunità per minori a Caltagirone. Non senza qualche difficoltà. Cinque orfani eritrei, che avrebbero dovuto essere trasferiti e che invece sono sfuggiti ai controlli dal Cpa insieme a un ragazzo algerino, si sono presentati all’imbarco quando il traghetto era già partito.

Sempre ieri, altri 27 minori, accompagnati dai genitori e dai parenti (una cinquantina), si sono imbarcati per Porto Empedocle, da dove raggiungeranno altri centri di accoglienza. I trasferimenti procedono dunque a ritmo serrato, salvo il fatto che da ieri sera potrebbero arrivare nuovi profughi.

Dopo le partenze di ieri mattina che hanno interessato 140 persone (dirette prevalentemente al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gradisca d’Isonzo) e prima del secondo naufragio (che deve ancora concludersi mentre scriviamo; ndr), al Cpa di Contrada Imbriacola restano in 520. Sono 404 uomini, 45 donne e 71 minori accompagnati (salvo i sei "ritardatari" che sono soli): la ludoteca nasce per loro ma anche per tutti quei ragazzi che, come dimostra il drammatico replay di ieri sera, sbarcheranno a Lampedusa nei prossimi mesi. In questo senso, la Caritas aveva progettato da tempo uno spazio dedicato ai minori e papa Francesco ne ha stimolato la realizzazione sia durante la visita di luglio che nei giorni scorsi, attraverso l’elemosiniere pontificio. Monsignor Konrad Krajewski - ha rivelato l’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro che lo ha accompagnato sui luoghi della tragedia - ha chiesto esplicitamente che venisse approntato uno spazio ludico fuori dal Cpa, come segno concreto dell’attenzione del Papa per l’isola e per i migranti. "La ludoteca di Lampedusa rappresenta uno dei segni di sostegno e tutela dei più bisognosi, frutto di una comunione e collaborazione tra organismi che rende concreta la grande solidarietà espressa in questa occasione e rende tangibile la carezza del Papa verso i più piccoli. Un modo per rinnovare la vicinanza alla comunità locale e a tutti coloro che arrivano su quest’isola, a partire proprio dai bambini" ha spiegato don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana.

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