sabato 6 settembre 2014
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Il viaggio della croce di Lampedusa prosegue sulle Alpi. Domani, sulle antiche rotte del Nord percorse dagli italiani fino al secolo scorso per scappare dalla fame, verranno ricordate le odierne tragedie migratorie del Mediterraneo. Una tappa speciale del pellegrinaggio italiano della grande croce, alta quasi tre metri e costruita con il legno dei barconi naufragati. Era iniziato con la benedizione impartita dal Papa in piazza San Pietro il 9 aprile scorso. Fu lo stesso Francesco a dire: «Portatela ovunque». E in cinque mesi il crocefisso dei migranti si è spostato in diverse città e comunità del Belpaese, da Roma a Napoli, da Rovigo a Padova, fino a Chieti e poi di nuovo a Lampedusa a luglio, a distanza di un anno dalla visita papale. Domenica scorsa è stata portata nella Chiesa parrocchiale di Alagna Valsesia dove è stata, come ormai tradizione, protagonista di incontri e preghiere.Damattina alle otto verrà condotta da Alagna verso il Passo dei Salati a tremila metri prima su un carrello messo a disposizione dagli impianti di Monterosa 2000, quindi portata a spalla da volontari. «In cima al Passo – spiega l’editore Arnoldo Mosca Mondadori, che con la Casa dello Spirito e delle Arti di Milano è l’instancabile promotore del progetto – è stata già collocata un’altra croce, anch’essa realizzata con i legni dei barconi arenati a Lampedusa dall’artigiano Franco Tuccio che sarà lasciata sulla montagna in segno di memoria stabile». In vetta, all’arrivo della croce, verrà celebrata la Messa e saranno letti alcuni brani tratti dalle pagine dei testi sacri ritrovati sulle barche e appartenenti ai naufraghi. I testi sono stati pubblicati nel libro "Bibbia e Corano a Lampedusa".Dopo diverse tappe, Mosca Mondadori conferma che la croce è divenuta oggetto di forte devozione.«Stiamo assistendo a una vera e propria mobilitazione dal basso. Sono le parrocchie a richiederla e a organizzare momenti molto toccanti di preghiera, ai quali non di rado intervengono anche i musulmani. Dopo una settimana chiediamo che come una sorta di staffetta sia consegnata a un’altra comunità e molti chiedono di prolungarne la permanenza. È un simbolo molto forte che mostra come Cristo muore oggi, un simbolo della trasfigurazione». Due le persone che il giovane ringrazia in particolare, oltre ai volontari: «Il Papa, che ci ha dato forza, e il cardinale Capovilla, che ha sostenuto da subito questo progetto, memoria del sacrificio di migliaia di uomini, donne e bambini morti in mare».E il viaggio continua dopo la scalata del Monterosa con nuove tappe a Nord, accomunate da importanti ricorrenze e da forti significati spirituali. Tra il 17 e il 26 ottobre 2014 la Croce di Lampedusa viaggerà con la Caritas di Como nelle varie province della Diocesi sino a Sondrio e alla Valtellina, partecipando alla “Due giorni giovani” in programma il 25 e il 26 ottobre a Cermenate. Il 9 novembre 2014 sarà quindi la volta di Rivoli (Torino). Nel 2015 sarà a Palosco per partecipare il 31 gennaio alla “grande marcia della giustizia e della pace” della diocesi di Brescia dedicata al dramma delle migrazioni. Tra i prossimi obiettivi, realizzare un volume fotografico sul viaggio della croce da regalare al Papa il prossimo 9 aprile. E portare il crocefisso dei barconi all’estero. Ad esempio a Bruxelles, per toccare il cuore della Fortezza Europa.
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