sabato 13 luglio 2013
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«Così difendiamo i diritti del bambino. E a tutti i bambini bisogna dare la massima tutela e protezione. Quindi non possiamo che essere contenti». Però «attenzione anche al messaggio» che questo decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri «rischia di far passare». Rocco Buttiglione, deputato di Scelta civica, è contento per un provvedimento che ritiene sacrosanto e tuttavia mette in guardia da possibili "fraintendimenti".A quale "messaggio" si riferisce?Per un bambino non è indifferente che i suoi genitori siano sposati oppure no. Perché il bambino ha bisogno della sicurezza e della permanenza di un legame affettivo.Quindi?Mentre proteggiamo i diritti del bambino, stiamo appunto attenti a non dare un messaggio sbagliato ai giovani, cioè che sia la stessa cosa sposarsi o meno.Cioè abbiamo fatto una cosa giusta e però associabile a un messaggio sbagliato?Sì. E i messaggi sbagliati di questo tipo oggi sono già molti.Però pare un’associazione abbastanza inevitabile.Ma infatti la legge è un bene. È ciò che rischia di significare nel nostro contesto che è male. Il primo beneficiario della permanenza del rapporto tra la madre e il padre è proprio il bambino. Che di questo ha bisogno, non solamente di un padre e una madre.Quando questo non c’è?Il bambino viene privato di una fondamentale sicurezza. L’amore della madre e del padre dice al bambino "non sei qui per caso, ma perché un amore più grande ti ha voluto e ti ha chiamato".Altra questione, presidente Buttiglione. Il disegno di legge prevede la possibilità per chi è nato da un rapporto incestuoso di essere riconosciuto.E qui si è commesso un errore. Il diritto di un bambino nato da un incesto a chiedere il riconoscimento c’era già, i tribunali già la riconoscono se è nell’interesse del bambino diventato adulto. Altro è dare spazio a una pretesa giudiziaria del genitore incestuoso di chiedere il riconoscimento.Intanto, la scoperta di essere nati da un incesto può essere devastante...È sempre qualcosa di devastante e la constatazione è pacifica. Nel caso ci sia un interesse prevalente del bambino, ad esempio per ragioni ereditarie, è un suo diritto chiedere il riconoscimento. Ma dev’essere un diritto anche del genitore incestuoso? E perché?Già, perché?Per un errore drammatico fatto dal legislatore. Un vero e proprio errore giuridico. Un genitore incestuoso non può avere il diritto di chiedere il riconoscimento: un comportamento così rovinoso non ha diritti, chi lo tiene se ne è spogliato. Soprattutto non ha diritto d’imporre al bambino il trauma del riconoscimento.Non c’è anche qui la sensazione di correre un altro rischio?Certo. Quello di far diminuire la condanna sociale verso l’incesto.
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