mercoledì 20 aprile 2016
Un nuovo piano per arginare gli effetti dello sversamento di greggio dall'oleodotto Iplom nel rio Pianego e nei torrenti Fegino e Polcevera, e di qui in mare. Preoccupano le previsioni meteo.
Petrolio in mare, lotta contro il tempo a Genova
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Continua a Genova la lotta contro il tempo per arginare gli effetti del disastro ambientale provocato dallo sversamento di greggio dall'oleodotto Iplom nel rio Pianego e nei torrenti Fegino e Polcevera, e di qui in mare. Stamani gli esperti hanno fatto il punto sulla situazione e sul piano di contrasto all'inquinamento. Panne oceaniche alte 1 metro e 80 e più battelli in mare, alla foce del Polcevera; un numero di autospurghi e uomini che quasi raddoppia, passando rispettivamente da 14 ad oltre 20 e da 50 ad oltre 100. È sintetizzata in queste misure, ma non solo, la strategia per cambiare passo ed affrettare l'opera di bonifica dell'area di Genova inquinata dallo sversamento del greggio fuoriuscito dall'oleodotto Iplom domenica sera in Valpolcevera. A chiedere di aumentare il ritmo all'azienda petrolifera di Busalla, tenuta all'intervento perché indicata causa dell'inquinamento, era stato ieri sera il governatore della regione Liguria Giovanni Toti, al termine di un altro summit in Prefettura.

Effetti petrolio a Genova (Ansaweb) Il nuovo piano di bonifica, tracciato stamane in un incontro fra tecnici, è stato poi analizzato nel pomeriggio in vertice in prefettura con anche il sindaco di Genova, Marco Doria, e il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Il piano si è reso necessario anche a fronte delle previsioni meteo, perché per il fine settimana è previsto il ritorno su Genova di maltempo e piogge: il grande nemico infatti ora è l'acqua, che potrebbe trascinare in mare i 500 metri cubi di greggio che impregnano i greti dei torrenti Fegino e Polcevera. Fra i primi interventi previsti ci sono quelli nel torrente Fegino, in modo da togliere i camion e furgoni posteggiati, che dal giorno successivo al disastro stanno riducendo un tratto della carreggiata di via Borzoli ad una corsia sola, percorribile a senso unico alternato, provocando ulteriori disagi ai residenti. Alcune piccole chiazze di petrolio, sospinte dal vento e dalle correnti, sono sfuggite alle panne e si stanno indirizzando verso il largo. È quanto rende noto Arpal in un comunicato sugli sforzi in atto per limitare i danni provocati dalla fuoriuscita di greggio nella Valpolcevera. Arpal rende noto di aver lavorato sul luogo dell'incidente, lungo il rio Pianego, il torrente Fegino e nel letto del Polcevera, in mare dentro e fuori la diga, presso lo stabilimento Iplom di Busalla, in sede con le simulazioni modellistiche, nei laboratori di analisi, al centro meteo e al coordinamento con i diversi enti coinvolti nella gestione della delicata situazione ambientale. Prima della stesura della quarta linea di panne alla foce del Polcevera, il gruppo mare aveva effettuato campionamenti fino alla diga di Levante, evidenziando nel primo pomeriggio fuoriuscite di greggio in porto. Sul fronte della salute, sono 25 gli abitanti di Fegino che questa mattina si sono fatti visitare dal medico nell'’ambulatorio mobile messo a disposizione della Asl 3 e che staziona accanto ai giardini Montacucco, dove l'odore del petrolio si sente ancora molto forte. "I problemi riscontrati - spiega il direttore sanitario della Asl 3 Luigi Carlo Bottaro - sono di tipo irritativo alle congiuntive e alle prime vie aeree e derivano dalle piccole dosi di elementi volativi che si scatenano dal greggio. I dosaggi però sono talmente bassi che non si può allo stato attuale parlare di un rischio reale". "In ogni caso - rassicura Bottaro - l'’ambulatorio mobile rimarrà qui fino a giovedì per fornire la massima tranquillità alla popolazione".

Volontari Enpa in azione (Lapresse) "Lo sversamento del greggio a Genova é grave perchè avvenuto in un contesto urbano ed interessa due torrenti che finiscono in mare. Per questo è un inquinamento molto percepito". Lo ha detto Roberto Oreficini, direttore ufficio idrogeologico e antropico del dipartimento della protezione civile nazionale. L'ispettore, inviato dal ministro dell'Ambiente Galletti, ha effettuato un sopralluogo nell'area interessata dal disastro. "Negli ultimi anni in Italia non vi sono stati sversamenti di questo tipo così gravi - ha detto -. La corsa contro il tempo invocata dal governatore della Liguria Toti per la bonfica è giustificata perchè in casi come questi i tempi di intervento sono determinanti per la buona riuscita dell'opera di protezione e ripristino ambientale". Le maggiori preoccupazioni dopo lo sversamento di greggio in tre torrenti a Genova riguardano al momento le previsioni meteo, perché per il fine settimana sono attese piogge che potrebbero creare problemi ai lavori di bonifica. "Oggi dovremmo avere un quadro meteo più chiaro e quindi dovremmo essere pronti anche in vista di questo scenario - ha spiegato Oreficini, responsabile emergenze ambientali della Protezione civile -. Al momento le previsioni meteo dicono che potrebbero esserci delle precipitazioni" nel fine settimana.
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