sabato 11 ottobre 2014
Il cardinale Bagnasco (nella foto) nelle zone colpite dall'alluvione. "Servono aiuti economici concreti, la gente si sente abbandonata". Nel pomeriggio messa in suffragio dell'infermiere travolto dal fango: "Vogliamo che sia l'ora della giustizia e della riconciliazione".
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"Genova reagisce ma non basta: bisogna fare le opere". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, durante la visita sui luoghi maggiormente colpiti: le zone di San Gottardo, Borgo Incrociati, dove ha perso la vita Antonio Campanella, e di via Fereggiano. Bagnasco ha incontrato famiglie, negozianti e ha potuto toccare con mano il clima di solidarietà che si è creato in città grazie anche alla presenza di tanti giovani volontari che hanno rispolverato le magliette degli "angeli del fango" del 2001.  La presidenza della Cei ha stanziato un milione di euro dei fondi derivanti dall'otto per mille come prima risposta alle necessità della popolazione di Genova.  E parte la corsa alla solidarietà in diocesi. I parroci e i rettori delle chiese sono invitati a fare avere alla Caritas diocesana le offerte raccolte. Chiunque può partecipare alla colletta con un bonifico intestato a "Arcid Genova Caritas Diocesana - B. Carige Alluvione 2014" utilizzando l'IBAN IT74M0617501400000007168480 ll cardinale ha celebrato una Messa nella parrocchia di San Gottardo a Molassano. "Vogliamo non solo che sia l'ora della preghiera, ma anche della giustizia e della riconciliazione" ha detto il presidente della Cei spiegando che l'energia per ricostruire il proprio domani può essere assicurata dai poteri pubblici "attraverso aiuti immediati, concreti e adeguati". "Solo allora sarà completo questo momento e ci sarà la riconciliazione nei fatti con coloro che hanno la responsabilità della cosa pubblica", ha aggiunto il cardinanale che domenica mattina celebrerà un'altra Messa nella chiesa parrocchiale in Via Canevari.

 

Secondo il cardinale, che ha paragonato le alluvioni ad una via crucis, "la gente è più arrabbiata di allora, si sente ancora più abbandonata", rispetto all'alluvione del 2011 (L'INTERVISTA A TV2000). "Le persone con cui ho parlato - ha detto ancora il porporato - mi hanno raccontato che in tre anni, dall'ultima alluvione, non hanno ricevuto nulla e che nulla è cambiato". Rispetto al 2011 "la situazione materiale appare decisamente più critica". Le persone ed i negozianti "si sentono abbandonati". Alcuni di loro hanno fatto presente al cardinale che fino ad ora è stato l'unico uomo delle istituzioni a recarsi da loro. "È un dato di fatto - ha spiegato il cardinale che ha lasciato i lavori del Sinodo a Roma per tornare nella sua Genova - è un dato che non fa bene al morale della gente". Bagnasco ha parlato di una situazione inaccettabile, di gente che ha perso tutto e non ha più la possibilità di fare altri mutui per pagare i danni. "Ci vogliono - insiste il porporato - degli aiuti, ho detto e ho ripetuto. Ci vogliono, da parte dello Stato e delle autorità, degli aiuti economici consistenti, adeguati alle diverse situazioni, e tempestivi, subito! Non si può aspettare, infatti, la burocrazia, la documentazione, che non finisce più e così via, che blocca tutto quanto" .

(Le foto di questo servizio sono di Paolo Viana) 
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