giovedì 17 aprile 2014
Sono stati già avvertiti: non è la coppia che aveva presentato l'esposto.
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La vicenda clamorosa degli embrioni scambiati trova i primi punti fermi (ora si sa con certezza a chi gli ambrioni appartengono) ma lascia ancora aperti mille interrogativi.I test genetici sugli embrioni impiantati per sbaglio in una donna all'ospedale "Pertini" di Roma, hanno individuato la coppia che presenta "compatibilità genetica", escludendo tutte le altre coppie coinvolte. Lo rende noto un comunicato della Asl Roma B. "I risultati delle analisi predisposte dalla Commissione interistituzionale istituita ed eseguite dal Prof. Novelli Rettore dell'Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"I genitori biologici dei gemelli frutto dello scambio di embrioni sono duqnue stati individuati e subito avvertiti dalle autorità sanitarie. Non si tratta, però, della coppia che aveva presentato denuncia alla procura, dopo che era scoppiato il caso. I test del Dna sono stati eseguiti su cinque coppie: quella ora in attesa dei due gemelli più altre quattro che hanno eseguito il trattamento nel periodo 4-6 dicembre dello scorso anno. Si apprende dall'spedale che la madre biologica dei gemelli, che sono ora in gestazione nell'utero di un'altra donna, non è a sua volta in attesa di un bambino. La direzione del Pertini, di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione medicalmente assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l'adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell'indagine ministeriale."Gli ultimi riscontri confermano l'ipotesi sollevata fin dall'inizio dall'ispezione ministeriale: si tratta di uno scambio tra due sole coppie, per un errore umano provocato dalla quasi omonimia dei cognomi di due pazienti e dalla insufficiente qualità delle procedure di sicurezza e tracciabilità". Lo sottolinea il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Che si tratti di uno scambio limitato alle due coppie - conferma Lorenzin - è stato confermato dagli esami del Dna. Gli ispettori del ministero e del Centro nazionale trapianti, inviati dal ministro della Salute e coordinati dal direttore del Cnt, hanno indicato come aggiornare procedure e standard di sicurezza. Il loro compito è per il momento terminato. Riprenderà tra circa 20 giorni quando si tratterà di verificare se tutto è stato ricondotto a norma per poter dare il permesso al ripristino dell'attività. Nel frattempo il ministero si aspetta che la Regione acceleri il percorso di accreditamento e certificazione dei centri regionali"
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