sabato 19 dicembre 2015
Il vicepresidente nazionale Dionedi attacca: «Da un anno è sepolta in Parlamento una proposta di legge per agevolare le madri». L’Associazione: nella Stabilità non c’è nulla.
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MILANO Un altro Natale amaro per le famiglie con figli. Mentre il governo sta studiando il modo di risarcire, almeno in parte, i risparmiatori coinvolti nel fallimento di quattro banche, chi risparmiare non può perché a malapena arriva a fine mese, resterà, ancora una volta, a bocca asciutta. «Anche nella Legge di Stabilità di quest’anno non c’è nulla per le famiglie con figli», sbotta il vicepresidente nazionale dell’Associazione famiglie numerose, Carlo Dionedi. «In Parlamento – prosegue – si fa molta retorica sul valore della famiglia, ma, alla prova dei fatti, i risultati sono sempre abbastanza scoraggianti. Nessuno lo ricorda – prosegue Dionedi, padre di otto figli – ma la nostra Costituzione, all’articolo 31, dice che “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione del- la famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”. In Italia, però, manca qualsiasi provvedimento che tenga conto dei carichi familiari. Ci appelliamo al presidente Mattarella affinché lo ricordi, di tanto in tanto, al Parlamento». Alla Camera, da quasi un anno, è ferma la proposta di legge del deputato di Per l’Italia, Mario Sberna, già presidente nazionale dell’Associazione famiglie numerose, per “misure a sostegno” dei nuclei con almeno quattro figli. Tra le iniziative previste, il riconoscimento alle madri di famiglie numerose di contributi figurativi per anticipare la pensione e sgravarle così, almeno in parte, di un carico di lavoro che non conosce orario né festività. «Invece – rilancia Dionedi – non se ne è fatto ancora nulla e non sappiamo quando questa proposta uscirà dal cassetto in cui è stata sepolta. Intanto, chi in questo Paese ha ancora il coraggio di fare figli, si sta incamminando a passo veloce verso una condizione di povertà. Come dicono gli studi internazionali, la possibilità di diventare poveri, aumenta in modo esponenziale dal terzo figlio in poi». Alla «politica miope» che «non si rende conto che, sostenendo le famiglie, darebbe una grossa mano anche alla sostenibilità del nostro sistema di welfare», si rivolge allora, direttamente, l’Associazione famiglie numerose. «Per il nuovo anno – è l’auspicio di Dionedi – vorremmo che, anche l’Italia, il Paese con gli assegni familiari più bassi dell’Unione Europea, battesse un colpo a favore delle famiglie numerose. Cominciando, per esempio, dall’introduzione di quel “fattore famiglia” per un fisco più equo, che tenga finalmente conto dei carichi familiari. Di quante persone, cioè, devono mangiare con uno stipendio». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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