mercoledì 29 aprile 2015
ln Parlamento mozione trasversale. Juncker alla plenaria: risposta Ue ancora insufficiente.
Pittella (Ue): «Basta con gli egoismi» 
Documento vaticano: «Uniamoci contro la tratta»
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Di fronte alla gravissima emergenza nel Mediterraneo e al susseguirsi delle tragedie in mare occorre incrementare i mezzi di ricerca e salvataggio, ma anche una solidarietà con una redistribuzione obbligatoria dei naufraghi. Se giovedì scorso al Consiglio europeo straordinario sul Mediterraneo i leader si erano spaccati proprio sul fronte della solidarietà, ieri il Parlamento Europeo ha trovato una straordinaria unità, con un accordo su un testo di risoluzione che sarà votato oggi in seduta plenaria a Strasburgo. La risoluzione è firmata da tutti i gruppi del Parlamento Europeo ed è dedicata «alle ultime tragedie nel Mediterraneo e alle politiche migratorie e di asilo Ue». L’idea era stata rilanciata dal gruppo dei Popolari Europei alla riunione tenutasi la scorsa settimana a Milano, complice quello che fonti parlamentari definiscono una «drastica svolta» all’interno del gruppo dei Popolari, tedeschi in testa: e cioè il ripensamento dell’Accordo di Dublino, che impone che sia il primo Paese toccato da un richiedente asilo il luogo in cui questo dovrà necessariamente soggiornare – e se prosegue può esservi rimandato. Un sistema che colpisce non solo l’Italia, Malta, la Grecia, in prima fila sul fronte mediterraneo, ma soprattutto la Germania dove affluiscono moltissimi richiedenti asilo – nel 2014 la Germania ne ha registrati 202.645. Già la scorsa settimana si erano coordinati il capogruppo Popolare Manfred Weber con i colleghi dei Socialisti Gianni Pittella e dei Liberali Guy Verhofstadt. E ieri mattina, dopo una riunione tra i leader dei vari gruppi a Strasburgo si è arrivati a un testo comune che include oltre a popolari, socialisti e liberali ancheVerdi, Sinistra ed eurocritici (cui appartiene il Movimento Cinque Stelle). Un documento decisamente più avanzato rispetto alla dichiarazione finale del vertice Ue di giovedì, anche se – va detto – non ha valore legale vincolante. Resta comunque un documento fortemente simbolico.  Il Parlamento, recita la bozza di risoluzione, «si rammarica per la mancanza di impegni da parte del Consiglio Europeo (di giovedì scorso, ndr) nel creare un meccanismo vincolante credibile e vincolante di solidarietà a livello Ue». L’Aula, inoltre, «chiede alla Commissione di stabilire una quota vincolante per la distribuzione di richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri ». L’occhio è rivolto all’Agenda europea per le migrazioni che il commissario europeo competente, Dimitris Avramopoulos, presenterà il prossimo 13 maggio. Un tema, quello delle quote, che a livello di governi resta spinoso.  Tra gli altri punti chiave della bozza di risoluzione la richiesta di un rafforzamento della missione Ue Triton (il vertice di giovedì ha deciso il triplicamento delle risorse), con però elementi non presenti nella dichiarazione dei leader: il Parlamento, recita la bozza, «esorta l’Ue a stabilire un chiaro mandato che espanda l’area operativa di Triton (oltre le attuali 30 miglia marine dalla costa italiana, ndr) e incrementi il suo mandato per operazioni di ricerca e soccorso a livello Ue». Anche su quest’ultimo aspetto, in verità, non c’è accordo tra i Ventotto. Tra gli altri punti da segnalare la «possibilità già esistente per gli Stati membri di emettere visti umanitari alle proprie ambasciate e uffici consolari».

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