domenica 29 maggio 2016
Trasferiti i primi rifiuti campani. Cantone: pronti a vigilare sull’operazione
Partono le «ecoballe» destinazione Nord Italia
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Partono. Finalmente. Ma ancora non si sa bene dove andranno. Dovrebbero andare all’estero, ma forse si fermeranno nel Nord Italia. Almeno le prime che partiranno domani mattina alle 10,30. Un’operazione che avverrà sotto l’occhio vigile degli uomini dell’Anac, come ci assicura il presidente Raffaele Cantone. E ne ha molti motivi visto che si tratta delle famosissime 'ecoballe', gli enormi pacchi di rifiuti ammassati da 15 anni nel sito (che doveva essere temporaneo) di Taverna del Re, tra i Comuni di Giugliano e Villa Literno, al confine tra le province di Napoli e Caserta. Circa sei milioni di 'ecoballe', ognuna una tonnellata, accatastate in altissime piramidi tronche coperte di teloni neri di plastica. Uno dei simboli dell’interminabile emergenza, del disastro ambientale di questo territorio, della malapolitica e degli affari della camorra. Centotrenta ettari strappati ad un’agricoltura di qualità con soldi poi finiti ai clan, in particolare quello di Michele Zagaria, che si sono ulteriormente arricchiti coi trasporti delle 'ecoballe' e col monopolio del calcestruzzo per costruire le piazzole dove sono state ammassate. Dovevano contenere Cdr (Combustibile derivato da rifiuti) da bruciare nel termovalorizzatore di Acerra ma, come hanno dimostrato varie inchieste, in realtà ad essere impacchettati sono stati rifiuti solo triturati. Nessuna vera selezione e essiccamento, e forse la presenza all’interno anche di rifiuti speciali. Sono comunque rimasti lì, bloccati anche da un intreccio economico-finanziario tra la Fibe- Impregilo (la società che ha realizzato gli impianti per il trattamento dei rifiuti) e alcune banche. Una sorta di garanzia sui prestiti. Ma soprattutto simbolo di un fallimento. Ora si prova a cancellarlo. Il governo ha dovuto assicurare un finanziamento di ben 450 milioni. Si comincia coi primi 150, in realtà solo 100 visto che 50 andranno alla bonifica del sito di Bagnoli, altro scandalo campano. Una grande quantità di soldi, una vicenda complessa. Proprio per questo l’Autorità nazionale anticorruzione l’ha seguita con molta attenzione e continuerà a farlo. «Abbiamo controllato tutta la fase della gara d’appalto fino ai progetti esecutivi – ci spiega ancora Raffaele Cantone –. Abbiamo tutti i riscontri, però ora vogliamo capire come si svolgerà materialmente l’operazione. Manderò sicuramente qualcuno degli uomini della Guardia di Finanza a controllare». In particolare a interessare l’ex pm anticamorra è la possibilità, avanzata da alcuni quotidiani, che le 'ecoballe' siano per ora spostate in un sito di trasferenza provvisorio (si parla della Lombardia ma anche dell’Abruzzo e della stessa Campania) in attesa del via libera dei Paesi esteri dove dovranno essere smaltiti. Ma interessano anche le vicende giudiziarie che hanno riguardato alcune delle imprese che si sono aggiudicate gli 8 lotti da smaltire. I lotti 5 e 6 (i primi a partire) sono stati vinti dall’Ati tra Vibeco, Bm Service e Sirio Ambiente e Consulting. Smaltiranno in Spagna e Romania. In quest’ultimo Paese si affideranno a Eco sud, un’azienda con sede sociale a Bucarest, che possiede 4 discariche, 2 siti di compostaggio e 2 impianti di selezione. Una delle discariche, quella di Craiova, è stata controllata attraverso una società lussemburghese, da Manlio Cerroni, il monopolista dei rifiuti romani finito in varie inchieste. Non solo. Dietro la Eco Sud ci sarebbe anche Ninel Caval legato ai fratelli Pileri coinvolti in un’inchiesta, perché soci di Massimo Ciancimino, il figlio di Vito Ciancimino. Altri problemi per il lotto 4 assegnato alle imprese Ecosistem e Econet che smaltiranno in Portogallo. La prima è finita nel filone calabrese dell’inchiesta sullo smaltimento dei reflui dell’impianto Eni di Viggiano. Solo vecchie storie invece per la De. Fiam che, con la Ecobuilding, ha vinto il lotto 2 che sarà smaltito in Bulgaria. Nulla, invece, sul passato di Sarim e Bps, che si sono aggiudicate il lotto 8 che finirà sempre in Portogallo. Sono invece andati deserti i lotti 1, 3 e 7. Si voleva dividerli tra le imprese assegnatarie degli altri, ma è intervenuta l’Anac dicendo che non era possibile. Ora toccherà trovare un’altra soluzione. Forse una nuova gara.
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