sabato 13 settembre 2014
​La distanza di 500 metri dai luoghi sensibili vale solo per le sale con slot e videolotterie. Protestano i residenti: che differenza c'è?
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​Via Palazzuolo è una strada del centro storico di Firenze nei pressi della Basilica di Santa Maria Novella e dell’omonima stazione ferroviaria. Da tempo è teatro di episodi di degrado e persino di violenza. È anche la strada di una delle più note discoteche fiorentine all’esterno della quale, nell’agosto scorso, è avvenuta addirittura una sparatoria in seguito a un litigio. Da tempo, in zona, è attivo una sorta di osservatorio: si chiama “Palomar-Palazzuolo” ed è costituito da un gruppo di residenti e artigiani con lo scopo, dicono, di combattere il degrado che da anni attanaglia quest’area di Firenze, martoriata da frastuoni notturni, risse tra ubriachi e – infine ma non ultimo – spaccio di droga. «Desideriamo risollevare le sorti della nostra zona – spiegano i fondatori che operano soprattutto tramite facebook diffondendo i cosiddetti “bollettini del degrado” -. Siamo stufi specialmente dello spaccio quotidiano che avviene sotto il nostro naso a tutte le ore del giorno e della notte».Nel gennaio scorso, il “Palomar” denunciò anche l’apertura in via Palazzuolo di una sala scommesse nei pressi della scuola materna comunale “Rucellai”, appellandosi al regolamento in materia di sale giochi approvato dal Consiglio comunale di Firenze nel gennaio del 2011 che vieta la presenza di slot machine, video lotterie e flipper da bar ed esercizi che si trovano entro 500 metri da luoghi di cultura, scuole, impianti sportivi ed edifici di culto.Alla denuncia seguì a marzo il sequestro, ma solo perché la Polizia municipale verificò che nel locale venivano effettuate scommesse relative a manifestazioni sportive e lotterie estere senza l’autorizzazione prevista. Infatti, una volta risolto il problema, la sala scommesse ha riaperto i battenti, mentre i residenti denunciano il fatto che la delibera comunale non parli espressamente di “sale scommesse”, ma soltanto di video lotterie e sale giochi, motivo per cui la sala scommesse sarebbe tornata regolarmente in funzione. «Sono normative ambigue – dicono i residenti –: l’azzardo di una sala scommesse è lo stesso di una sala videopoker. Assurdo bandirne una e l’altra no».La scuola materna e la sala scommesse sono su lati opposti e non vicinissime, ma di certo a molti meno metri dei 500 che dovrebbero separarle. «Non è il massimo dell’educazione per un bambino che transita da qui», commentano i componenti di “Palomar”, che tornano a chiedere al Comune la chiusura della sala scommesse ripetendo che «è troppo vicino alla scuola materna».
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