martedì 19 aprile 2016
Somali naufragati al largo dell'Egitto, salvati solo in 41. Erano partiti a bordo di quattro imbarcazioni sovraccariche. La Somalia prima parla di 400 vittime, poi corregge in 200. Ma le autorità non confermano. 
EDITORIALE Complicità o svolta (Paolo Lambruschi)
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Centinaia di migranti dispersi in mare Migrantes: creare corridoi umanitari
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Altre tragedie del mare a un anno esatto dal naufragio di Lampedusa, il peggiore di sempre, dove hanno trovato la morte tra le 700 e le 800 persone e poche ore dopo l'accorato appello all'Europa del Papa, in visita a Lesbo.

Da ieri mattina centinaia di migranti, la maggior parte dei quali somali, sono dati per dispersi nel Mediterraneo al largo dell'Egitto mentre cercavano di raggiungere l'Europa a bordo di quattro barconi sovraccarichi. La notizia arriva dalla Bbc in lingua araba, che a sua volta cita media locali.Secondo le prime informazioni, la maggior parte dei migranti fuggiva da Somalia, Etiopia ed Eritrea. Secondo i media somali, solo una quarantina di loro sarebbero stati tratti in salvo. Condotti sull'isola greca di Kelemata hanno parlato di almeno 500 persone salpate da un'insenatura in Egitto e poi annegate quando i barconi erano ormai al largo.  L'ambasciatore somalo in Egitto ha detto alla Bbc in arabo che le vittime sarebbero oltre 400, ma in serata il ministero dell'informazione somalo ha corretto il numero in 200.

Sempre stando a fonti della Bbc, la conferma del naufragio da parte dell'ambasciatore somalo in Egitto è arrivata dopo che nella giornata di domenica alcuni post sui social media da parte delle famiglie dei migranti partiti hanno registrato un intenso traffico.

Circola anche la fotografia di una lista scritta a mano che conterrebbe i nomi delle presunte vittime, o meglio delle persone che erano partite a bordo dei barconi naufragati.Sui social ci sono anche le prime foto delle vittime.

Per lunghe ore però  non ci sono conferme ufficiali della drammatica vicenda. Il governo egiziano sta verificando, TRAGICO SALVATAGGIO NEL MEDITERRANEOE ancora si continua a morire: domenica l’Aquarius, nave dell’associazione Sos Mediterranee (IL RESOCONTO) ha salvato 108 persone che si trovavano in condizioni tragiche. Arrivano dal Gambia, Guinea Bissau, Guinea Conakry, Costa d’Avorio, Togo, Nigeria, Senegal, Mali, Sudan, Etiopia, Eritrea. Il mare era molto mosso e il gommone era quasi completamente sgonfio, già pieno d’acqua e con il motore in avaria. Erano partiti dalla LiIbia intorno alle 9 e alle 17.30 la situazione era critica, tanto che non è stato possibile rimorchiare il gommone ma sono stati necessari 6 trasbordi per portare i 108 sopravvissuti al sicuro sulla nave. Delle 130-140 persone, secondo le prime testimonianze dei sopravvissuti, inizialmente imbarcate sul gommone a Zabratah (Libia), 108 sono state salvate. Alcuni di loro presi dal panico si sono buttati in acqua all’inizio delle operazioni di soccorso e due sono annegati. In fondo al gommone sono stati scoperti 6 cadaveri. I naufraghi erano in ipotermia, traumatizzati, alcuni con seri problemi di capacità motoria; tutti  sono stati presi in carico dall’equipe medica di Médecins di Monde. "Nonostante condizioni meteomarine impraticabili, sempre più numerose imbarcazioni di pessima qualità partono dalla Libia, segnale che la situazione peggiora di giorno in giorno", si legge nel comunicato di Sos Mediterranee.

GENTILONI: NO AI MURI"Una ragione in più per noi per dire all'Europa che in questo momento non deve innalzare muri, ma moltiplicare i propri sforzi", ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Bisogna "fare di più", ha invocato Federica Mogherini, anche lei a Lussemburgo per il Consiglio affari Esteri Ue. MATTARELLA: DOBBIAMO PENSARE"Pensare ce ne è sempre bisogno", soprattutto dopo "l'ennesima tragedia dove sono morte alcune centinaia di persone. E questo è accaduto a un anno dalla tragedia dove morirono oltre 800 persone". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale alla presentazione dei candidati ai premi David di Donatello 2016.PASTORALE DEI MIGRANTI: RICOMINCIA IL MARTIRIO"Purtroppo incomincia di nuovo il martirio nel Mediterraneo". Il responsabile vaticano per la pastorale dei migranti, cardinale Antonio Maria Vegliò, commenta così la nuova tragedia a largo di Lampedusa."L'Europa - ha detto - li riceva con più generosità". FONDAZIONE MIGRANTES (CEI): EUROPA CAMBI PROSPETTIVA"La nuova tragedia - ha commentato il direttore della Fondazione Migrantes, monsigno Perego, così come si legge sul portale del Sir - ci dice che è sempre più necessario presidiare il Mediterraneo e impegnarsi a creare corridoi umanitari, che permettano non solo di salvare le persone in mare ma di accompagnarle in un percorso di inclusione e di integrazione sociale nei diversi paesi dell'Unione europea".BERLINO RESPINGE PROPOSTA ITALIANALa Germania respinge la proposta dell'Italia di introdurre eurobond per affrontare la crisi dei rifugiati e combatterne le cause. "Il governo non vede fondamenti per un finanziamento condiviso del debito derivato dalle spese degli Stati membri in materia di immigrazione", ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce dell'esecutivo tedesco, Steffen Seibert, ricordando che la posizione contraria di Berlino sull'emissione degli eurobond è nota e alludendo ad altri tipi di strumenti disponibili nell'ambito dell'Unione europea. Seibert ha aggiunto che il governo tedesco "naturalmente studierà in profondità" la proposta del premier italiano per una "ampia strategia di migrazione esterna".

Oggi la Commissione europea ha accolto la proposta italiana di un "patto sull'immigrazione" che è stata inviata ai presidenti della Commissione e del Consiglio europeo, rispettivamente Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, senza entrare nei dettagli.
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