giovedì 14 novembre 2013
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Non si illuda di aver spiegato in modo razionale le sue scelte la preside Tiziana Sallusti che ieri, annunciando di aver cancellato "madre" e "padre" per sostituirli con la dizione di "genitore 1 e 2", ha parlato - pensate un po’ - di "cosa naturale". La motivazione contraddice l’assunto. Madre e padre sono nomi e concetti che rimandano immediatamente proprio alle radici della natura di ciascuno di noi. Neppure la preside di un liceo che a Roma è da decenni sinonimo di "progressismo",  il Mamiani, può pretendere di eliminare riferimenti che si intrecciano alle origini stesse della nostra umanità, liquidando l’operazione come «quisquilie che interessano poco». Se per davvero fosse questo che la signora dirigente pensa, non c’è dubbio che potrebbe e dovrebbe tenersi alla larga da quelle che per lei sono «quisquilie», lasciando che a occuparsene sia chi ha più seria e alta considerazione della paternità e della maternità... Forse è vero che alla base del disorientamento di cui soffrono i nostri ragazzi, ci sono adulti che hanno smarrito non solo la bussola dei valori, ma anche quella del semplice buon senso.
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