mercoledì 15 gennaio 2014
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Ce n’è già un libro intero. Non un bel record per il Paese che nei confronti del suo primo ministro nero ha proferito insulti e attacchi da riempire un volume. «I giorni della vergogna» è stato presentato ieri proprio in concomitanza con una nuova raffica di contumelie e velate intimidazioni contro Cécile Kyenge. La responsabile dell’Integrazione risponde colpo su colpo senza tentare di apparire accomodante o simpatica. Le sue posizioni potrebbero essere criticate politicamente e un esponente del governo non è mai immune dal pubblico scrutinio in ogni sua iniziativa. Ma le reiterate provocazioni razziste della Lega Nord impongono di schierarsi con Kyenge, comunque. Come la solidarietà va espressa, a parti invertite, verrebbe da dire, ad Angelo Panebianco. Parlare di immigrazione, sottolineando i problemi dell’accoglienza può non piacere, ma di che tolleranza sono portatori i giovani dei collettivi bolognesi che hanno inveito contro di lui e gli hanno imbrattato la porta dell’ufficio universitario? Di sicuro non va dato asilo ai facinorosi e agli incivili, né di destra né di sinistra.
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