mercoledì 29 agosto 2012
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C’è un percorso finalmente avviato e c’è chi vorrebbe interromperlo o almeno renderlo lento e impossibile. Il "decretone" sanitario che attende di essere approvato dal Consiglio dei ministri di dopodomani è un testo molto interessante e, per diversi aspetti, promettente. Ma certe promesse – come quella di rendere più difficile continuare a gettare le reti del gioco d’azzardo per razziare pesci d’ogni taglia, persino piccolissimi – per qualcuno sono vere e proprie minacce... Lo "Stato biscazziere" che proprio in questi anni di crisi è cresciuto a dismisura fa comodo a molti, soprattutto a chi s’acquatta alla sua ombra. Lo abbiamo documentato su queste pagine nelle scorse settimane, e la Chiesa italiana, fianco a fianco con le organizzazioni di supporto a usurati e vittime delle ludopatie, lo ha da tempo segnalato con tutto il possibile allarme. Ma questo Stato – condiscendente e pronto all’incasso di quella autentica "tassa sui poveri" che è l’azzardo – non può piacere o essere ancora tollerato da nessun politico e governante responsabile. L’impegno delineato dalle misure predisposte dal ministro Balduzzi (di regolamentazione nonché di elementare difesa dei più giovani) e da quelle annunciate dal ministro Riccardi (contro la pubblicità ingannevole) non può e non deve essere smentito o anche solo "raffreddato". Siamo certi che non prevarranno le interessate logiche di certe lobby, ma s’imporrà la pura e semplice logica del buono e del giusto. L’Italia non può continuare a scivolare lungo la china di Azzardopoli.
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