Deprecabile il ritardo, lodevole l’accelerazione, auspicabile l’attuazione immediata, purché non sia l’ennesimo inganno sulla pelle dei contribuenti. Non troviamo sintesi migliore per riassumere le sensazioni che trasmette la notizia di un’intesa di principio tra i leader della maggioranza pro-Monti, per arrivare già in settimana a nuove norme sul finanziamento dei partiti. Le vicende di questi ultimi giorni provano a iosa che sarebbe stato altamente consigliabile pensarci prima. E pensarci bene. Il preannuncio di una stretta operativa così repentina, d’altra parte, equivale implicitamente a un riconoscimento di colpa per omissione. Da apprezzare, semmai, il fatto che non si perda tempo a maramaldeggiare sui "reprobi" del momento. Forse perché ormai è chiaro che non ci sono bottini elettorali da raccogliere, ma solo macerie capaci di seppellire tutti. Dunque aspettiamo i fatti. Che dovranno essere convincenti e consistenti nelle rinunce, nitidi nei meccanismi normativi, fruttuosi nella quantità delle risorse che, sottratte ai circuiti opachi dei contabili da sottoscala del potere, vanno restituite ai cittadini. Senza ulteriori trucchi.
Opinioni
Dietro le sbarre sovraffollamento e violenze, precarietà, ma la speranza può rimanere testardamente accesa
L’Italia è uno dei Paesi con il più basso livello di dottorati in ricerca. Ve ne sono 29.480 contro oltre 39.000 in Polonia, 90.000 in Spagna, 60.000 in Francia e ben 200.000 in Germania
I celebri Ecce homo di Antonello da Messina imprimono nell’anima un’immagine di avvilimento e di disillusione di intonazione rara nell’iconografia dell’arte sacra che commenta la passione di Gesù...