giovedì 26 febbraio 2015
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Sky calcio, domenica 22 febbraio. Intorno alle 20,30 Ilaria D’Amico passa la linea alla collega. Così almeno crediamo. Ma no, forse non è proprio una collega, anche perché parla di quote: l’1 vale tanto, la x vale un po’ meno, il 2 un po’ di più. Nella scritta alle spalle della presunta collega si legge “Bwin”. Facciamo una rapida ricerca su internet: «Bwin.it offre ogni giorno 30.000 scommesse su oltre 90 discipline sportive». Allora è una società di scommesse. E perché la brava e bella Ilaria, che è giornalista e quindi soggetta alle regole deontologiche dell’Ordine, introduce direttamente uno spot pubblicitario senza annunciarlo come tale e senza un segnale audio o video che lo faccia capire?Lasciamo perdere: la partita sta per iniziare. Il telecronista e il commentatore dal Franchi di Firenze sono pronti. Le squadre sono a centrocampo. Ma prima del fischio d’inizio viene annunciato il “superspot”. Scorrono alcune pubblicità. L’attenzione si concentra su “Betfair”. Mannaggia a internet! Viene voglia di fare un’altra ricerca: «Moltiplica le tue vincite. Registrati ora». Un altro sito di scommesse. Vabbè! L’arbitro fischia l’inizio: godiamoci la partita. Ma alla fine del primo tempo è zero a zero. Nell’intervallo torna l’Ilaria nazionale, scambia qualche battuta con gli ospiti in studio e poi ridà la linea alla ragazza di prima, che insiste a parlare di quote, dice che sono cambiate: la x, cioè il pareggio, vale meno, resta invariato l’1, aumenta il 2. Riparte anche il “superspot”. Questa volta compare “William hill”. Solita rapida ricerca grazia al tablet sempre a portato di mano: «Scommesse sportive online». Nel frattempo un altro spot: “Betclic”. Come sopra: «Scommetti online e gioca in maniera legale e sicura! Registrati e ricevi un bonus sulla tua prima scommessa!». Pensandoci bene, quando Sky poco prima della partita intervistava i giocatori e i dirigenti della Fiorentina e del Torino alle loro spalle scorrevano varie scritte tra cui proprio quella: “Betclic”.Sta per iniziare il secondo tempo. Se contiamo le pubblicità alle scommesse online, perdiamo il resto della partita. Però, a pensarci bene: Bwin, Betfair, William hill, Betclic... Ed è solo un posticipo domenicale. E poi Fiorentina e Torino (è inutile illudersi) non sono così importanti da meritare tante “giocate”! Nemmeno i telespettatori si meriterebbero tanta pubblicità più o meno camuffata per un gioco che non è un gioco, ma la rovina di tante famiglie. E a nulla vale l’ipocrita dicitura salva-apparenze per cui “il gioco può creare dipendenza”. Ma davvero il bando della pubblicità dell’azzardo, proprio come quello stabilito per i prodotti da fumo, sarebbe solo un lusso? Piuttosto, una liberazione dall’assedio...
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