venerdì 5 giugno 2015
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Il tono segnato da profondo rispetto e grande delicatezza, anche linguistica, per la condizione delle persone omosessuali e per le loro famiglie, scelto per i documenti sinodali, la dice lunga su quale sia la strada imboccata dalla Chiesa. Non possiamo quindi che essere fiduciosi verso un progetto come quello annunciato dall’Unar. Educare all’accoglienza di tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, è scelta lodevole. Come è importante l’obiettivo di mettere a disposizione di tutti materiale scientifico, sicuramente serio, sulla condizione delle persone Lgbt, dove l’acronimo sembrerà a qualcuno incapiente rispetto alla varietà degli orientamenti rivendicati. Purtroppo la fiducia si incrina un po’ scorrendo l’elenco degli esperti chiamati a far parte del Comitato scientifico del Portale, dove il pluralismo sembra cedere il passo a un profilo culturale orientato con fin troppa chiarezza, essa sì 'dogmatica'. Pregiudizio che potrebbe apparire immotivato se i precedenti dell’Unar – vedi libretti dell’Istituto Beck che si tentò di diffondere nelle scuole – non consigliassero di alzare il livello di attenzione anche sulla nuova operazione. E così sarà.
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