mercoledì 26 giugno 2013
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Ha scelto un'espressione efficace – «Love is love», l'amore è amore – il presidente statunitense Barack Obama nell'esprimere su Twitter la sua soddisfazione per la decisione della Corte Suprema che ha svuotato la legge federale che definisce matrimonio solo quello tra uomo e donna. La sentenza ha una portata storica: per la Corte il "Doma" è incostituzionale in quanto viola il quinto emendamento, quello che difende le «libertà individuali». Ed è proprio in questo collegamento tra il concetto di matrimonio e quello di libertà individuali, che si attua non solo una rivoluzione antropologica nel deformare la verità del matrimonio inteso come unione di un uomo e una donna – come hanno rilevato i vescovi americani parlando di «giorno tragico per la nazione». A mutare è allora anche il significato del termine amore: amore non come apertura e dono di sé, ma come somma di singoli interessi e libertà individuali. Ci si ama, e ci si sposa, non per donarsi a qualcuno, per accogliere e generare la vita anche nell'interesse della società, ma perché la società ci deve qualcosa in ragione del nostro "sentimento": diritti, riconoscimenti, sconti fiscali. «Love is love», dunque. Come «business is business». Non di soli affetti... ​
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