martedì 14 aprile 2015
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Fate presto! I cittadini della "Terra dei fuochi" chiedono agli onorevoli deputati di approvare il disegno di legge sugli ecoreati. È urgente dare ai magistrati le armi per combattere e punire questo crimine odioso. Inquinare il creato equivale ad ammazzare gli uomini. Con l'avvelenamento progressivo della terra, delle acque, dell'aria si va a anche a ipotecare pesantemente lo sviluppo delle future generazioni. E questo "diritto" non ce l'ha nessuno. Al contrario, tutti abbiamo il dovere di custodire il creato per i legittimi ospiti che verranno dopo. Enzo è un nostro volontario. Un uomo che non ha paura di niente e di nessuno. Conosce le campagne della sua zona, le discariche abusive e quelle "legali" solo sulla carta. È la nostra memoria storica. Instancabile nel denunciare gli abusi e richiamare le legittime autorità ai loro doveri. Non sempre è facile. Gli interlocutori, purtroppo, non sono sempre persone per bene, anche se indossano la fascia tricolore. Nei giorni scorsi il sindaco del suo paese è stato arrestato per associazione mafiosa. Non è il solo, altri primi cittadini della nostra zona sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Enzo non si è mai scoraggiato. Nei suoi giri di perlustrazione un giorno scopre un camion che sversa veleni nelle fertili campagne. Riesce a individuare e denunciare il delinquente, che viene poi multato. Mentre mette mano al portafogli, con sarcasmo, questo signore farfuglia quello che tutti sanno: «Vale pur sempre la pena di smaltire illegalmente gli scarti della propria industria. A conti fatti, anche quando si incappa – ma avviene poche volte – in un controllo, si risparmia sempre...». In questi giorni, dunque, dopo l'approvazione in Senato del disegno di legge sugli ecoreati è previsto l'avvio della discussione presso la Camera dei Deputati. Non è stato facile far passare questo disegno di legge importantissimo. Come sempre sono in gioco gli interessi economici di tanta gente. Chi ha avvelenato le nostre terre lo ha fatto per motivi di interesse. Per sete di un guadagno disonesto. Lo ha fatto perché poco gli importava e gli importa se la gente si ammala e muore. Queste persone, naturalmente, oggi non stanno a guardare. Fanno sentire la loro voce e il peso delle loro posizioni. Però, grazie a Dio, il disegno di legge è passato. Adesso la Camera dovrebbe evitare il rischio di modificarlo rimandandolo di conseguenza al Senato. Abbiamo infatti il fondato timore che possa essere affossato. La campagna elettorale, i difficili equilibri nei partiti, l'estate ormai alle porte potrebbero contribuire a deporre nel dimenticatoio questa legge. Non deve accadere. L'Italia ne ha estremamente bisogno. La palese ingiustizia ai danni della nostra terra e della nostra gente deve essere al più presto risanata. Se la legge verrà approvata, i reati contro l'ambiente diventeranno delitti da Codice penale. La severità, quindi, con cui verrebbero giudicati i criminali, oltre a rendere giustizia alle vittime, farebbe passare a tanti la voglia di continuare a imbrogliare il prossimo. Abbiamo appreso con sollievo che molte sigle ambientaliste hanno firmato una petizione al Governo e al Parlamento perché si faccia presto ad approvare la legge. Sappiamo che gli stessi ministri Orlando e Galletti la ritengono necessaria. Certo, come tutte le leggi anche questa avrebbe potuto essere perfezionata. Riteniamo, però, che mai come in questo caso, l'ottimo sia nemico del bene. È umiliante per tutti, a cominciare dal presidente della Repubblica e dal capo del Governo, che pur conoscendo nome, cognome e misfatto del criminale, il giudice, per legge, lo debba rimandare a casa come se niente fosse. Eventuali modifiche alla legge in questione potrebbero essere fatte in seguito. Per noi abitanti della "Terra dei fuochi" non è solo una questione di civiltà. Non è solo in gioco la democrazia. L'altro ieri, a Mondragone, è morto Mario. L' ultimo di uno sterminato elenco. Aveva solo 23 anni, Mario, e il diritto di vivere sereno. Purtroppo – bisogna ammetterlo – tra tanti uomini giusti e responsabili, c'è anche chi, per bramosia di denaro, ha rinunciato alla sua stessa dignità. Da queste persone dobbiamo difenderci. Signori deputati, per favore, fate presto!

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