lunedì 30 luglio 2012
​Nei pensieri e nelle preghiere del Pontefice dopo l'Angelus anche  la 28esima Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, in Brasile e la difficile situazione dell'Ilva di Taranto.
IL TESTO INTEGRALE DELL'ANGELUS
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"Chiedo che sia garantita la necessaria assistenza umanitaria e l'aiuto solidale. Nel rinnovare la mia vicinanza alla popolazione sofferente ed il ricordo nella preghiera, rinnovo un pressante appello, perchè si ponga fine a ogni violenza e spargimento di sangue". La voce di Benedetto XVI si è levata ieri in favore di sfollati e rifugiati siriani che fuggono dalle crescenti violenze degli scontri tra truppe governative e insorti. "La violenza ha superato ogni limite", avevano denunciato ivescovi cattolici della Siria già lo scorso 25 aprile nel loro incontro nella città di Aleppo, oggi teatro di una cruenta e forse decisiva battaglia.​"Chiedo a Dio la sapienza del cuore, in particolare per quanti hanno maggiori responsabilità, perché non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale, attraverso il dialogo e la riconciliazione, in vista di un’adeguata soluzione politica del conflitto. Il mio pensiero si rivolge anche alla cara Nazione irachena, colpita in questi ultimi giorni da numerosi e gravi attentati che hanno provocato molti morti e feriti. Possa questo grande Paese trovare la via della stabilità, della riconciliazione e della pace".Il Papa ha parlato anche della Gmg in Brasile: "Tra un anno, proprio in questo periodo, si terrà la 28esima Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, in Brasile. Si tratta di una preziosa occasione per tanti giovani di sperimentare la gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa e di vivere la fede. Guardo con speranza a questo evento e desidero incoraggiare e ringraziare gli organizzatori, specialmente l’Arcidiocesi di Rio de Janeiro, impegnati a preparare con solerzia l’accoglienza ai giovani che da tutto il mondo prenderanno parte a questo importante incontro ecclesiale".Infine un pensiero anche per la difficile situazione all'Ilva di Taranto. "Seguo con preoccupazione - ha detto Benedetto XVI - le notizie relative allo stabilimento Ilva di Taranto e desidero manifestare la mia vicinanza agli operai e alle loro famiglie, che vivono con apprensione questi difficili momenti. Mentre assicuro la mia preghiera e il sostegno della Chiesa, esorto tutti al senso di responsabilità e incoraggio le Istituzioni nazionali e locali a compiere ogni sforzo per giungere ad una equa soluzione della questione, che tuteli sia il diritto alla salute, sia il diritto al lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi economica".
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