sabato 22 novembre 2014
​Presentato al Festival della Dottrina sociale della Chiesa uno studio commissionato da Cattolica Assicurazioni. Molti under 35 sono pronti a mettersi in proprio. Il modello cooperativo parla la lingua delle nuove tecnologie.
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“I fatti dimostrano che il modello cooperativo è efficace e competitivo come l’impresa di capitali ed è vincente se mette in gioco fino in fondo tutte le sue potenzialità imprenditoriali”. È quanto ha affermato Paolo Bedoni, presidente di Cattolica Assicurazioni, questa matttina aprendo la tavola rotonda sul tema “La cooperazione è giovane”, moderata dal giornalista Nicola Porro nell’ambito del IV Festival della Dottrina Sociale a Verona. Nel suo intervento, Bedoni si è concentrato poi su start up e nuove modalità imprenditoriali: “Siamo convinti che la forza coesiva che viene dalla formula cooperativa può essere per i giovani davvero una carta in più, un’arma vincente. La cooperazione può dare un grande contributo ad interpretare il senso del cambiamento e ad offrire ai giovani una grande opportunità di mettere insieme competenze e professionalità diverse e complementari.” Bedoni ha sottolineato, infine, la necessità di “rilanciare il dibattito su una potenzialità totalmente inespressa come quella della disponibilità dei giovani a fare impresa e a mettersi in proprio in una società in cui lo sviluppo delle nuove tecnologie è veloce e soprattutto inarrestabile e si modifica radicalmente la concezione del lavoro e l’idea stessa del posto di lavoro.” A proposito delle nuove tecnologie, Cattolica Assicurazioni ha commissionato a Nomisma una ricerca dal titolo “L’opzione cooperativa per l’imprenditoria giovanile”. Lo studio, presentato da Luigi Scarola ricercatore di Nomisma ha evidenziato che sono 123mila i giovani tra i 18 e i 34 anni disponibili ad avviare un’impresa in proprio e che “tra le nuove aziende aperte nell’ultimo anno in forma cooperativa la maggioranza è legata alla produzione di software e alla consulenza in campo informatico”. Il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, impossibilitato a prendere parte alla tavola rotonda, ha comunque ribadito “si deve creare più lavoro e meno precario. Papa Francesco in occasione del festival della dottrina sociale della Chiesa ci affida un messaggio che si declina in un binomio: giovani e lavoro. Sono l’emergenza primaria del Paese. La cooperazione negli anni di crisi ha realizzato un saldo attivo nell’occupazione, ma per tutti occorre un cambio di mentalità e di cultura, tali da mettere in campo una molteplicità di azioni che non riguardano solo le normative del mercato del lavoro.”
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