venerdì 10 giugno 2016
​Da 38 anni a piedi tutta una notte: un popolo che sfiora ormai le 100mila presenze. La partenza sabato sera.
Macerata-Loreto, anche detenuti tra pellegrini
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Da 38 anni a piedi tutta una notte: un popolo che da 300 persone all’inizio, in queste ultime edizioni, ha sfiorato le 100mila presenze. Non sono i numeri a rendere grande il gesto del Pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, quanto il bisogno dell’uomo di mettersi in cammino per riscoprire la propria vocazione di mendicante. E di unicità della persona. “Tu sei unico” è infatti il tema di questa 38ª edizione, presentata ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Fabriano e che avrà luogo domani, con partenza alle 21 presso lo stadio “Helvia Recina” di Macerata, dopo la Messa, celebrata dal cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo. «Abbiamo ripreso un’espressione di papa Francesco – ha ricordato Ermanno Calzolaio, presidente del Comitato Pellegrinaggio a Loreto – quando durante un’udienza, una persona gli ha gridato “Francesco, sei unico” e il Papa di rimando gli ha risposto “tu sei unico”. Vale a dire non c’è nessuno come te, come ognuno di noi». La persona, dunque, che riprende la sua centralità nell’Anno Santo della misericordia. E proprio per celebrare il Giubileo «il Pellegrinaggio ha invitato un gruppo di carcerati di Padova che attraverso una cooperativa stanno svolgendo un’attività lavorativa di reinserimento con la testimonianza scritta anche di ergastolani che non hanno invece ricevuto il permesso di uscita». Ecco le autorità di questo pellegrinaggio, non i vip o i personaggi di grido, ma i carcerati, quelli che sono ai margini nel mondo. Come anche la presenza del parroco di Aleppo padre Ibrahim per condividere il dramma dei cristiani siriani in una terra che sembra non conoscere pace. È stato l’amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica, Giancarlo Vecerrica, ideatore e fondatore del Pellegrinaggio, a raccontare l’incontro con Francesco all’udienza generale di mercoledì scorso durante l’accensione della fiaccola della pace che, partita da Roma con la benedizione del Papa, arriverà domani allo stadio portata dai tedofori. «Il Papa si è mostrato davvero interessato a questo gesto – ha detto Vecerrica – ed ha assicurato una sorpresa, una sorta di presenza e di vicinanza ai tanti giovani che raggiungeranno la mattina della domenica la Basilica della Santa Casa di Loreto dopo quasi 30 chilometri di cammino notturno. Il Papa è preoccupato per le sorti dei giovani e mi ha più volte detto di andare avanti con coraggio». Il vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia Nazareno Marconi ha sottolineato l’imponenza di un gesto, nato come ringraziamento alla Madonna per la fine dell’anno scolastico e per il superamento degli esami. «E ora siamo ugualmente in tempo di esami, anche per la nostra Italia, che a livello politico e sociale ha bisogno di scelte importanti e decisive. La preghiera che ci sostiene è anche per questo». Non mancano infatti le intenzioni che continuano a pervenire presso la segreteria del Pellegrinaggio: una malattia da curare, un matrimonio da salvaguardare, centinaia e centinaia le invocazioni alla Madonna. Tantissimi i pullman già accreditati, quasi 300, da Rapallo a Roma, da Cuneo a Firenze, da Trani a Messina. Addirittura anche dalla Svizzera con due pullman da Lugano ed un gruppo che verrà appositamente dagli Stati Uniti. Sono ben 3.000 i volontari al lavoro nei vari servizi, che provengono anche da Abruzzo, Puglia e Lombardia. Un gesto di fede che si incarna nella tradizione, ma che tutti gli anni «viene atteso con grande desiderio, perché ciò che manca è esserci», come ha detto il sindaco di Macerata Romano Carancini.
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