Cerco famiglia febbraio 2015
mercoledì 4 marzo 2015
Ha 14 anni e se non trova stabilità adesso difficilmente potrà proseguire la sua strada senza ulteriori scossoni. Si chiama Leo (un nome di fantasia) e vive nella verde Brianza. Per lui i servizi sociali di Barzago (Lecco) stanno cercando una famiglia affidataria “part time”, cioè che lo accolga in casa propria cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, garantendogli pasti caldi, un posto letto, l’attenzione necessaria nei compiti e nello studio, l’accompagnamento a eventuali attività sportive pomeridiane.
Una richiesta che già altre volte è stata rivolta a questa rubrica per bambini o adolescenti che stanno passando un momento di difficoltà in famiglia, magari per la malattia di un genitore o perché vivono con un solo parente troppo occupato con il lavoro. Leo tornerebbe a casa nel fine settimana e per le vacanze pasquali ed estive. L’affido si potrà ritenere concluso alla fine di questo anno scolastico.
La famiglia interessata deve avere una madre con del tempo da dedicare a questo ragazzino, una casa adatta a ospitare una persona in più, oltre che una buona dose di affetto da donargli. E, non ultimo, deve risiedere nel territorio compreso tra Osnago, Montevecchia, Cernusco Lombardone (provincia di Lecco).
Info: assistente sociale Alessandra Arrigoni: 333.8662660; fax: 031.874215

Dravidan, il ritardo c’è
ma si può recuperare
Fra i tanti bambini che entrano nei programmi di sostegno a distanza del Ciai ce ne sono alcuni speciali.
Sono i bambini con disabilità che, soprattutto in alcune culture, hanno poco spazio e spesso trascorrono la loro vita chiusi in casa, senza stimoli e quindi senza possibilità di recuperare e di poter esprimere le loro diverse abilità. Tra questi bambini ha bisogno di cure costanti il piccolo Dravidan, nato nel giugno del 2010. Vive con i genitori e le due sorelle in un villaggio indiano vicino a Pondicherry; il padre lavora come venditore per un'azienda privata mentre la mamma deve dedicarsi ai figli.
Durante la gravidanza si è sottoposta a tutti i controlli e non c'erano apparenti difficoltà. Il piccolo è nato prematuro e sottopeso, ma era sembrato che potesse riprendersi. Purtroppo però, dopo alcuni mesi, i genitori si sono poi accorti che la sua crescita non procedeva normalmente e in seguito a un’approfondita visita pediatrica il medico ha constato un ritardo nello sviluppo sia fisico sia mentale. Ma la sorte non ha voltato le spalle alla famiglia, tantè che il
villaggio in cui vive Dravidan è uno di quelli in cui opera la Satya special school, una struttura che si occupa di bambini con disabilità sostenuta anche da Ciai.
Grazie a un programma su misura per lui, Dravidan potrà ricevere le terapie di cui necessita: innanzitutto fisioterapia e logopedia. A questo saranno indirizzati i soldi del sostegno a distanza.
Info: Ciai, tel.: 02.84844415; info@ciai.it

Elena, affamata d’affetto: l’istituto non fa per leiÈ minuta e bella. Peruviana, vive all’Istituto Juan Pablo Magno. Elena ha sei anni ma ne dimostra anche meno, in lei tutto parla del bisogno di affetto e della ricerca di attenzioni. La sua storia è uguale a quella di tanti bimbi. Figlia di una ragazza madre che l’ha abbandonata per iniziare una vita accanto a un nuovo compagno. Il padre biologico non l’ha riconosciuta, figurarsi se può farsene carico. E così, mentre la parola mamma è sparita dal vocabolario di Elena da due anni in qua, la piccola chiama papà uno zio che a volte le fa visita. Un uomo buono, ma troppo povero per occuparsi di lei. Per lei Aibi cerca un sostenitore a distanza.
Info: Aibi, bambini speciali: info@ciai.it; 02.84844415
(per enti e associazioni: d.pozzoli@avvenire.it)






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