venerdì 3 luglio 2015
Cambia nel senso della continuità, senza perdere il suo stile. Ma un’icona si può migliorare? La domanda è una sola. E riassume in fondo il senso e il futuro di tutto quanto l’Italia sa costruire di bello quando diventa un esempio positivo nel mondo. E’ questo il senso che contorna il lancio della nuova 500, l’auto italiana per eccellenza che Fiat-Crysler ripresenta nella versione aggiornata, otto anni dopo il lancio.
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​Cambia nel senso della continuità, senza perdere il suo stile. Ma un’icona si può migliorare? La domanda è una sola. E riassume in fondo il senso e il futuro di tutto quanto l’Italia sa costruire di bello quando diventa un esempio positivo nel mondo. E’ questo il senso che contorna il lancio della nuova 500, l’auto italiana per eccellenza che Fiat-Crysler ripresenta nella versione aggiornata, otto anni dopo il lancio. Per Sergio Marchionne fu il simbolo del rilancio: “Nel 2007 ci risollevò da una crisi profonda – ammette il Ceo di FCA -. Con il ritorno della 500 tornammo simpatici a tutti, fu il modello della svolta. Ora la aggiorniamo con la certezza di offrire un prodotto ancora più maturo e vincente”.Vincente di certo è la data, la vigilia del 4 luglio, giorno in cui in America si festeggia l'Indipendence Day, che per Fiat Chrysler Automobile ha una particolare valenza simbolica, e che è per la 500 una data storica. A partire dal 1957 quando presentò la piccola utilitaria con motore a due cilindri e dalla velocità massima di 85 chilometri orari, che ha contribuito alla motorizzazione dell'Italia. Una vettura capace di convincere chi ancora sognava di avere un'auto, destinata a grandi successi che porteranno la sua produzione a superare i quattro milioni di pezzi nel 1975. Poi, otto anni fa, l'arrivo della versione moderna della city car, prodotta in oltre 1,5 milioni di esemplari e distribuita in 100 Paesi del mondo. “Siamo la Apple dell'auto. E la 500 sarà il nostro iPod”, disse allora Marchionne.Da allora è cambiato tutto. Il mercato italiano dell’auto è crollato, perdendo quasi il 47%, prima di risollevarsi negli ultimi mesi con numeri costantemente positivi. E anche la 500 si presenta con i buoni dati di giugno, che la collocano al quinto posto tra le più vendute in Italia, preceduta da Panda, Punto, Ypsilon e 500L: oltre 4 mila immatricolazioni e una quota nel segmento del 17,4 per cento. Riconoscibilità immediata e fedeltà all’originale i due punti fermi che hanno ispirato il restyling, per non rischiare di snaturare un prodotto comunque ancora vincente. Fiat ha deciso di “ritoccare” la sua bandiera con una serie di interventi all’insegna della continuità. Il responsabile del design Roberto Giolito sottolinea che ben 1900 componenti sono stati ridisegnati (il 40% del totale) per migliorare affidabilità e qualità complessiva. Cambia soprattutto l’interno, per forme e materiali, con il display aggiornato con i sistemi multimediali che si sono nel frattempo evoluti. Esternamente le modifiche riguardano soprattutto i proiettori, sempre circolari ma arricchiti dai Led, e i fanali posteriori; più moderna anche la mascherina nella parte inferiore del frontale. Nuovi anche i motori, con il debutto del 1.3 Multijet da 95 Cv che sarà in assoluto l’unico diesel in tutto il mercato del segmento A (quello delle city-car) italiano. La nuova 500, berlina e cabrio, continuerà ad essere costruita a Tychy, in Polonia, e in Messico per il mercato americano. La versione base (il 1.2 benzina)costerà come l’attuale, 13.600 euro. In futuro, Marchionne lo ha ammesso pubblicamente, la 500 potrebbe evolversi anche in una versione a 5 porte. E questa sarebbe davvero una rivoluzione.
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