venerdì 19 luglio 2019
La Corte suprema ha riconosciuto una responsabilità limitata: ridotte le compensazioni che i parenti delle vittime possono chiedere allo Stato olandese
Una donna prega davanti al memoriale per le vittime del genocidio di Srebrenica a Potocari, in Bosnia ed Erzegovina (Ansa)

Una donna prega davanti al memoriale per le vittime del genocidio di Srebrenica a Potocari, in Bosnia ed Erzegovina (Ansa)

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La Corte suprema olandese ha sentenziato che il governo dei Paesi Bassi è in parte responsabile per il massacro di Srbrenica nel 1995, ma che si tratta di una responsabilità "molto limitata". I giudici hanno ridimensionato la sentenza della corte inferiore sul risarcimento che lo Stato olandese è tenuto a pagare alle famiglie di 350 uomini musulmani uccisi dopo che i peacekeeper Onu olandesi sono stati attaccati dalle forze serbo-bosniache. "Lo Stato olandese ha una responsabilità molto limitata nel caso" Madri di Srebenica, ha affermato la corte, "tale responsabilità è limitata al 10% dei danni subiti dai parenti delle circa 350 vittime".

Il tribunale di prima istanza aveva dichiarato nel 2017 che le azioni olandesi avevano significato per i musulmani una possibilità del 30% inferiore di evitare le esecuzioni e quindi lo Stato olandese era responsabile per il 30% dei danni dovuti alle famiglie.
Perpetrato nel luglio 1995 durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, nel massacro di Srebrenica sono stati uccisi oltre 8.000 musulmani bosniaci, per la maggioranza ragazzi e uomini. La strage fu messa in atto da unità dell'Esercito della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina guidate dal generale Ratko Mladic, in quella che al momento era stata dichiarata dall'Onu come zona protetta che si trovava sotto la tutela di un contingente olandese.

In sostanza, la Corte ha ridotto la responsabilità dello Stato al pagamento di una compensazione per 350 musulmani che vennero uccisi dopo che i caschi blu olandesi, armati in modo molto leggero, erano stati travolti dalle forze serbo-bosniache. I giudici hanno comunque riconosciuto che i circa 5.000 musulmani che avevano cercato rifugio presso i caschi blu olandesi correvano un elevato rischio di essere uccisi o di rimanere vittima di abusi, e nonostante ciò i soldati dei Paesi Bassi avevano abbandonato il campo. Con questo verdetto, la Corte suprema ha confermato una sentenza del 2017, riducendo comunque le compensazioni che i parenti delle vittime possono chiedere allo Stato olandese.

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