lunedì 6 luglio 2015
​In vista della ripresa (martedì) dei lavori in Commissione, interviene la responsabile Diritti del Pd, Campana: «No a mediazioni al ribasso». DOSSIER
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Sulle unioni civili continua lo stop and go all’interno del Pd. «Non accetteremo mediazioni al ribasso», avverte Micaela Campana. Dopo l’anomalo sciopero della fame posto in essere dal sottosegretario ai Rapporti col Parlamento Ivan Scalfarotto, e dopo la levata di scudi di parte dell’associazionismo gay per i rischi di rallentamento che - giocoforza - la mediazione in atto comporta, la responsabile diritti del Pd rivendica: «Grazie al Pd e al governo, le unioni civili sono un pezzo importante del programma di governo e del partito. Abbiamo seguito l’iter della legge convocando mensilmente un tavolo con le associazioni Lgbt e che tornerà a riunirsi - fa sapere - tra pochi giorni». Chiaro l’intento di rassicurare il mondo dell’associazionismo gay: «L’unica cosa positiva di legiferare per ultimi - dice Campana - è quella di poter evitare di commettere gli errori degli altri, prendendo in considerazione le sentenze delle corti europee che si sono già pronunciate in materia lavorativa, pensionistica e di accesso alla genitorialità». Parole che rischiano di inserire nuovi elementi di confusione.Riavvolgendo un attimo il nastro va ricordato infatti che la relatrice Monica Cirinnà venendo incontro alle diffuse preoccupazioni all’interno del suo stesso partito, aveva accettato una riformulazione della permessa inserendo la dizione «istituto giuridico originario» per le unioni civili, da tenere distinte dalla famiglia ex articolo 29 della Costituzione. Sia Ncd, sia - nel Pd - Emma Fattorini, capofila della proposta di ememdamento alla premessa del ddl Cirinnà, hanno avvertito che ora, in coerenza con tale riformulazione, bisognerà stare attenti anche nel prosieguo della trattazione del testo a evitare confusioni con l’istituto familiare. Che lascerebbero spazio a ricorsi e interventi giurisprudenziali volti ad equiparare - in base al principio di uguaglianza - anche le poche fattispecie rimaste fuori, dalle adozioni alla reversibilità della pensione. Invece l’equiparazione con la famiglia sembra di nuovo un obiettivo, più che un rischio da evitare, nelle parole della responsabile diritti del Pd. Tuttavia, anche Campana avalla la mediazione «dentro i confini della maggioranza e con tutte le forze politiche che vogliono esserci». Ma promette massimo impegno del Pd perché «si arrivi a una rapida calendarizzazione in Aula il prima possibile, senza rallentamenti».Martedì riprendono i lavori in Commissione. In Forza Italia Maurizio Gasparri scommette sullo scontro: «Il testo Cirinnà - dice - contestato da milioni di italiani, prima di approdare in aula dovrà superare lo scoglio di centinaia di emendamenti». Ncd resta alla finestra, interessata alla trattativa in atto, pronto a riprendere la via dell’ostruzionismo se la mediazione dovesse saltare.
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