mercoledì 23 dicembre 2015
Francesca di 45 anni romana trascorrerà il suo primo Natale in compagnia della madre biologica. Ritrovata assieme a due fratelli e una sorella di cui ignorava l'esistenza.
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Scoprire a 45 anni di essere una figlia adottiva e, dopo pochi mesi, ritrovare la propria mamma biologica. Insieme a una sorella e a due fratelli di cui si ignorava l’esistenza. Spesso, quando si dice che «l’anno appena trascorso è stato pieno di emozioni», si rischia di ripetere solo un luogo comune. Per Francesca, romana, insegnante e mamma di due gemelli di 11 anni, è andata invece proprio così. «Un anno fa ero convinta di essere figlia unica e oggi mi ritrovo con una famiglia grandissima, in parte ancora da scoprire». I colpi di scena cominciano a gennaio di quest’anno, quando Francesca va a trovare il padre che abita in un paesino del Reatino, lo stesso dove lei è cresciuta. Lui, quasi novantenne, si trova al bar del paese, intento a conversare con un coetaneo. Il partner di Francesca coglie qualche passaggio del dialogo. Ma basta per scoprire un mondo che entrambi ignoravano. Lei è stata adottata da piccolissima. Nessuno aveva mai fatto trapelare nulla, né il padre, né la madre scomparsa qualche mese prima. E neppure i compaesani. Quando chiede conferma all’anziano genitore trova vaghi assensi e molti "non ricordo", ma tutto è ormai chiaro. «La sorpresa è stata di quelle tanto straordinarie da cambiare un’intera vita ma – spiega Francesca – non ho provato rabbia verso nessuno. Né verso chi aveva taciuto tutti questi anni, né verso chi suo malgrado è stata costretta ad abbandonarmi». Ormai però il desiderio di sapere è insopprimibile e così arriva l’istanza al tribunale dei minori. «Ho incontrato persone sensibili e accoglienti, a cominciare dalla presidente Melita Cavallo». La ricerca non è complessa. Dopo pochi mesi, siamo a maggio, Francesca viene a sapere che la madre biologica si trova a Roma, è ancora giovane ed è ben contenta di incontrare quella figlia da sempre cercata. L’incontro tra le due donne, in una stanza del tribunale, è di quelli che rimangono per sempre fissati nel cuore. «Ho saputo che mia madre, dopo la mia nascita – prosegue Francesca – aveva avuto un altro figlio da mio padre e, dopo che lui se n’era andato lasciandola in difficoltà insormontabili, entrambi eravamo stati accolti da un brefotrofio. Ora sto facendo di tutto per ritrovare anche questo fratello». La donna però continua ad occuparsi di quei figli, allattandoli, coccolandoli e seguendoli finché arriva un’adozione che assicura loro un futuro migliore. «Poi si è sposata e ha avuto altri due figli, mia sorella e mio fratello ignoti fino a pochi mesi fa. E ho saputo che tutti, in qualche modo, mi cercavano e mi attendevano». Ora che la mamma biologica è stata ritrovata e che la famiglia è diventata extralarge, Francesca è consapevole che il lavoro è tutt’altro che esaurito. «Tra noi c’è il desiderio bello e spontaneo di approfondire la reciproca conoscenza – dice ancora – ma non è facile, c’è da colmare un buco di 45 anni. Io devo scoprire una mamma che non sapevo di avere, i miei figli una nonna "bis" spuntata all’improvviso, anche se fin da subito si è dimostrata attenta e premurosa. Ma non si può improvvisare nulla». Certo, i legami di sangue parlano. «Quando l’ho vista – ricorda – ho capito subito che era mia madre. C’era la somiglianza fisica del volto e delle mani. E poi, dentro, sensazioni difficili da descrivere». E qui l’emozione prende il sopravvento. «Sì perché, pur non potendo tenermi, mi ha salvato la vita, mi ha allattato, mi è stata vicina, è venuta a Roma da un piccolo paese del Sud per partorire in una struttura protetta contro la volontà dei genitori. Le sono profondamente grata perché ha fatto la cosa più giusta per me e per lei, in quel momento difficile. Un grande gesto di amore e altruismo». E quella scelta coraggiosa ora permette a una figlia e una mamma di trascorrere dopo 45 anni il primo Natale insieme. Un dono che vale una vita.
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