lunedì 3 novembre 2014
Il sindaco Merola ha scelto di disubbidire alla richiesta del prefetto di annullare la registrazione di 4 nozze gay contratte all'estero.
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È scontro istituzionale a Bologna per le quattro nozze gay contratte all'estero e registrate illegalmente, in quanto l'atto non è previsto dalle norme in vigore, dal sindaco Virginio Merola. Il prefetto del capoluogo emiliano, Ennio Mario Sodano, ha infatti adottato il provvedimento di annullamento dell'atto con il quale il primo cittadino lo scorso 21 luglio aveva disposto la trascrizione nei registri dello stato civile dei matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso e le trascrizioni fino ad oggi effettuate. Lo rende noto un comunicato della Prefettura di Bologna. Ma il sindaco felsineo ha deciso di andare avanti. E ha fatto sapere che non cancellerà la trascrizione delle nozze gay contratte all'estero come gli ha ordinato il prefetto. Lo ha annunciato con una nota, "perché contrasta - ha spiegato - con il diritto europeo, con la nostra Costituzione, con il diritto delle persone che hanno chiesto la trascrizione, con la storia e il futuro della città che ho l'onore di rappresentare e con la mia coscienza". "Il Prefetto - ha specificato Merola - ha disposto l'annullamento dei quattro atti di trascrizione di nozze contratte all'estero tra persone dello stesso sesso, e mi ha ordinato di provvedere alla cancellazione dal registro dei matrimoni. Io questa cancellazione non la farò. Risponderò in queste ore al Prefetto perché provveda lui al concreto annullamento e informerò le persone direttamente interessate dalla decisione di annullamento del Prefetto, perché almeno possano valutare le azioni legali a loro tutela". Lo scontro che vede confrontarsi alcuni sindaci, prefetti e ministero dell'Interno, si fa quindi sempre più duro. L'obiettivo dei sindaci, alzando il tono pur in difetto dal punto di vista legale, è di provocare una reazione politica. Ma il governo ha già fatto sapere a più riprese che al momento una legge in merito alla questione discussa non c'è. Come spiegato a suo tempo anche dal premier, occorre una legge. L'iniziativa è stata rinviata dal governo al Parlamento a cui spetta di legiferare. Nel frattempo, però, il ministero dell'Interno ha fatto sapere, con chiarezza, che le trascrizioni di matrimoni omosessuali contratti all'estero non è possibile nei registri dei nostri comuni. E i prefetti si muovono di conseguenza.
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