martedì 23 luglio 2019
Sos Méditerranée e Medici senza frontiere riprendono i soccorsi con la «Ocean Viking»
Torna in mare la maxi-nave delle Ong
COMMENTA E CONDIVIDI

Si moltiplicano le rotte e gli sbarchi, mentre diventa sempre più difficile identificare tutti i migranti che approdano. E le previsioni non sono delle migliori: in Libia si deteriorano le condizioni sul campo, con il rischio di scontri ancora più violenti. Ieri l’aeroporto di Tripoli è stato chiuso dopo un attacco aereo. Anche per questo torna in mare Medici senza frontiere con Sos Méditerranée. Da giovedì le due ong si dirigono verso il Mediterraneo centrale con una nuova nave, l’Ocean Viking, per riprendere la ricerca e il soccorso di migranti.

Lo rendono noto con un comunicato le stesse organizzazioni, che fino al 2018 operavano sulla nave Aquarius. L’Ocean Viking batte bandiera norvegese e al momento si sta dirigendo verso il Canale di Sicilia dove arriverà forse questo fine settimana. La nave di salvataggio opererà con un equipaggio di 31 membri, tra cui 13 soccorritori di mare di Sos Méditerranée e 9 membri di Msf. «Da un anno assistiamo a un deterioramento della risposta dell’Ue alla tragedia umana nel Mediterraneo», afferma Frédéric Penard, direttore delle operazioni di Sos Méditerranée. «Torniamo in mare per salvare vite.

Non possiamo restare in silenzio mentre persone vulnerabili subiscono sofferenze evitabili», dice Claudia Lodesani, presidente di Msf in Italia. Della nave norvegese aveva parlato in termini critici il ministro dell’Interno Matteo Salvini, sostenendo che «adesso partono pure dal Mare del Nord per venire ad aiutare gli scafisti nel Mediterraneo». Affermazioni che, come già avvenuto nel caso di Carola Rackete, verranno passate al setaccio dal team legale internazionale delle organizzazioni umanitarie. Nessuna inchiesta, fino ad oggi, ha portato neanche ai processi di primo grado.

E le archiviazioni della magistratura, danno man forte a chi ora vuol presentare il conto proprio a Salvini, a cui è stato chiesto attraverso diversi esposti, perfino la chiusura dei profili social. La Ocean Viking è stata originariamente progettata per effettuare soccorsi in mare, come 'Nave per la risposta e il Soccorso di Emergenza (Errv)', cioè pensata per restare in alto mare anche per lunghi periodi. Costruita nel 1986, è lunga 69 metri e larga 15,5. Ha tutta l’attrezzatura necessaria a svolgere operazioni di ricerca e soccorso, inclusi quattro motoscafi veloci (rhib) e una clinica con aree per le consultazioni, il triage e il ricovero. La nave può ospitare fino a 200 persone. Dallo scorso fine settimana sono quasi duecento i migranti arrivati in Italia con i cosiddetti 'sbarchi fantasma'. Almeno in un paio di circostanze diversi stranieri hanno fatto perdere le proprie tracce.

E ieri una cinquantina di persone sono sbarcate in Calabria addirittura dopo aver viaggiato a bordo di una barca avela rubata dagli scafisti nell’arcipelago ellenico e poi stivata di esseri umani. Ieri mattina prima dell’alba una barca a vela con bandiera tedesca, presumibilmente rubata, confusasi con le numerose barche da turismo presenti nel tratto di mare per la stagione estiva, è riuscita a giungere e incagliarsi a pochi metri dalla spiaggia nei pressi di Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, sbarcando decine di migranti. Le forze dell’ordine ne hanno rintracciati 42, ma secondo le prime indagini sembra che a bordo vi fossero più di 60 migranti. Un pescatore ha dato l’allarme attorno alle 8 e i finanzieri sono immediatamente intervenuti in mare con una motovedetta e a terra con varie pattuglie. I militari a terra hanno individuato due sospetti di nazionalità russa che cercavano di fuggire: sembrerebbero essere i due scafisti. Stessa scena era avvenuta venerdì a Siculiana, nell’Agrigentino.

Oltre 50 persone erano sbarcate direttamente in spiaggia, tra i bagnanti. I carabinieri ne hanno individuato 33. Da Tripoli intanto si rincorrono le voci di un «assalto finale» del generale Haftar. Non è la prima volta che l’uomo forte della Cirenaica assicura di essere in procinto di conquistare anche la capitale, scacciando il governo riconosciuto del premier al-Sarraj. Un ufficiale vicino ad Haftar ha detto che l’attacco è «questione di ore o di giorni». Ieri l’aeroporto di Mitiga, l’unico operativo a Tripoli, è stato chiuso dopo un raid aereo.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: