giovedì 1 febbraio 2018
Progetto innovativo della Chiesa locale insieme al ministero dei Beni culturali e Fondazione Cassa di risparmio di Torino: gli edifici si apriranno con lo smartphone. Che attiverà anche una voce guida
L'abisde affrescato della Cappella di San Bernardo di Aosta, a Piozzo

L'abisde affrescato della Cappella di San Bernardo di Aosta, a Piozzo

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La tecnologia al servizio della cultura, e della fede. Parte oggi la prima apertura automatizzata in Italia di due beni ecclesiastici, cui si potrà accedere tramite smartphone con la app “Chiese a porte aperte”: una sperimentazione innovativa, nata in Piemonte per ampliare le opportunità di accesso al patrimonio ecclesiastico del territorio nell'ambito di un progetto ideato dalla Fondazione Crt e dalle Diocesi del territorio - si chiama “Città e cattedrali” - e sviluppato in collaborazione con la Regione Piemonte e gli organi periferici del Ministero dei beni culturali. I primi due beni interessati da questo innovativo intervento sono la Cappella di San Bernardo di Aosta a Piozzo in Provincia di Cuneo (Diocesi di Mondovì) e la Cappella di San Sebastiano a Giaveno (Diocesi di Torino).

IL PROGETTO

Chiese a porte aperte” punta alla valorizzazione di siti di particolare interesse storico artistico permettendo di effettuare le visite autonomamente, anche in assenza di un presidio umano: l'apertura automatizzata permetterà di affrontare meglio la sfida della flessibilità degli orari necessari per tenere aperti i tanti luoghi e spazi del sacro presenti sul territorio piemontese. L'individuazione delle due chiese è stata dettata da molteplici fattori, quali la presenza di pitture murarie di pregio, la disponibilità di una copertura di rete mobile e di un impianto elettrico, l'assenza di beni mobili di valore facilmente asportabili, in modo da garantire la fruizione in totale sicurezza per i beni stessi.

«La Chiesa piemontese e valdostana è consapevole delle straordinarie potenzialità ecclesiali e sociali di questo progetto - evidenzia monsignor Derio Olivero, vescovo delegato per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Piemontese -. Il miglior modo di conservare la tradizione è innovarla».

COME FUNZIONA LA APP

Ma come funziona l'accesso? Dopo aver scaricato sul proprio smartphone l'applicazione “Chiese a porte aperte”, sia per Ios sia per Android, occorre registrarsi e prenotare la visita gratuita. Il visitatore, giunto davanti al bene nell'orario di visita selezionato, inquadrerà il QR code e la porta si aprirà automaticamente. All'interno, un meccanismo multimediale avvierà una narrazione storico-artistico-devozionale del bene culturale, in italiano e in inglese. La narrazione sarà valorizzata, oltre che dalla voce narrante, anche dalle luci: un sistema di micro proiettori con fasci direttivi accompagnerà l'audio per facilitare la lettura e la comprensione degli affreschi. Quando il visitatore lascerà l'edificio, la porta si chiuderà automaticamente. Ai fini della sicurezza del bene, è previsto un sistema di microcamere per il controllo degli ingressi.

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