lunedì 26 ottobre 2020
La preside sospende i criteri di precedenza a chi ha avuto la media del 9 o del 10 alle medie e vive in centro. Gli studenti: non vogliamo una scuola elitaria
Studenti delle superiori fuori da una scuola di Milano

Studenti delle superiori fuori da una scuola di Milano - Fotogramma

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Il liceo Manzoni di Milano ha fatto retromarcia - almeno per il momento - dai criteri di iscrizione al prossimo anno scolastico per le prime, che prevedevano la media del 10 o del 9 in italiano, inglese e matematica e la precedenza agli abitanti della zona 1, ovvero il centro.

"Dato lo scalpore suscitato dai nuovi criteri di iscrizione alle classi prime a.s. 2021/22 - ha scritto in una comunicazione la dirigente scolastica Milena Mammani - si ritiene opportuno sospenderne la delibera in attesa di un ulteriore confronto".

La protesta contro i criteri era stata portata avanti sabato 24 ottobre dagli stessi studenti del liceo classico A. Manzoni. La pandemia rischiava di rendere ancora più esclusivo il liceo classico Manzoni di Milano, una scuola già famosa. Dal prossimo anno scolastico, infatti, nella scelta degli alunni si era detto che veniva data la precedenza a quelli che hanno ottenuto la media del nove o del dieci in italiano, matematica e inglese in seconda media e residenti nel centro di Milano. Una volta accolti loro, si sarebbero aperte le porte anche a quelli che vivono in altre zone di Milano.

È a causa delle esigenze di distanziamento che il Manzoni aveva pensato inizialmente .- prima della retromarcia annunciata oggi - di introdurre, per la prima volta, criteri di selezione degli alunni. Lo spazio che è necessario lasciare tra i banchi rende possibile formare soltanto otto prime. Inoltre gli studenti – aveva fatto sapere lo stesso istituto – dovranno essere “riorientati” e, per questo motivo, è bene cercare di accogliere nelle classi prime quelli che sono molto motivati e non bisognosi di un eventuale riorientamento".

Il Consiglio di istituto ha approvato le nuove norme con 15 voti favorevoli e 4 contrari ma a non tutti gli studenti la novità era piaciuta. Per questo motivo sabato, nell'ultimo giorno di scuola in presenza in Lombardia, gli alunni avevano organizzato un picchetto informativo e di protesta.

"Troviamo inammissibile - avevano spiegato gli studenti sui social del Collettivo politico Manzoni - che una scuola pubblica, che dovrebbe essere accessibile a tutti e a tutte, ponga, così spudoratamente, un limite alle iscrizioni".

Evitato un corteo per non creare assembramenti, i ragazzi si sono messi distanziati lungo il corridoio della presidenza e una delegazione è stata ricevuta dal vicepreside.

"Il tema del sovraffollamento, che ormai non può più essere ignorato - avevano spiegato - rimane solo ed esclusivamente di facciata, grazie ad una mossa strategica pensata per portare il nostro Liceo ad essere sempre più vicino all'ideale scuola dell'eccellenza" ma "non vogliamo una scuola elitaria che vede i suoi studenti e le sue studentesse come semplici trofei di cui potersi vantare, lasciando indietro chi non ha avuto la possibilità di ricevere un'istruzione che concedesse una media dell'8 o chi ha bisogno di più tempo, di maggiore esperienza, chi crede non siano i voti a determinare le proprie capacità."

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