martedì 15 ottobre 2019
La nota del presidente Kompatscher: c’è un errore nel testo. Le destre italiane insistono: epurazione linguistica
Cartelli Euregio ai valichi di frontiera in Italia e Austria (Ansa)

Cartelli Euregio ai valichi di frontiera in Italia e Austria (Ansa)

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«Non è cambiato nulla, il termine Alto Adige non è stato abolito». Anche dopo questa perentoria dichiarazione del presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, stenterà a spegnersi l’ennesima polemica sul bilinguismo. La miccia è stata innescata venerdì dall’approvazione in Consiglio provinciale di un articolo della cosiddetta 'legge europea' (una norma da aggiornare ogni anno per adempiere a obblighi nei confronti dell’Ue) nel quale non si è volutamente utilizzato il termine Alto Adige, bensì Provincia di Bolzano.

Distinzione solo apparentemente formale, che cela invece due significati politici opposti: la destra di lingua tedesca, trovando l’appoggio della Sudtiroler Volkspartei, ha voluto così evitare (almeno in questa legge, sperando poi di estendere la prassi) il termine Alto Adige da sempre contestato come espressione dell’italianizzazione d’epoca fascista; la destra italiana, invece, si è subito opposta in aula (convincendo all’astensione anche la Lega, partner di giunta), perché preferire 'provincia di Bolzano' costituisce «un’epurazione linguistica » mirata a imporre anche in via generale la sola traduzione di Provincia di Bolzano, ovvero Provinz Bozen, strettamente riferibile a Südtirol. Kompatscher fa il pompiere, assicura che non c’è legna per il fuoco: «Non esiste nessuna norma che preveda la cancellazione del termine Alto Adige – ha scritto in una nota – e non potrebbe essere altrimenti dato che questa denominazione è prevista dalla Costituzione con riferimento alla Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol, la quale a sua volta è composta dalle due province di Bolzano e Trento. Durante il dibattito in Consiglio provinciale si è solamente discusso sull’opportunità di utilizzare il termine Provincia di Bolzano per riferirsi all’Ufficio di rappresentanza che opera a Bruxelles. In questo caso, come noto, si è optato per il termine Provincia di Bolzano, ma ciò non comporta alcun tipo di abolizione della denominazione Alto Adige, che continuerà ad essere utilizzata quando ci si riferisce al nostro territorio. Dunque, e lo voglio ribadire, non è cambiato nulla». Sulla formulazione dell’articolo è intervenuto il ministro per le Autonomie Francesco Boccia, deciso a impugnare il dispositivo se ritenuto in contrasto con il dettato costituzionale. Nel merito Kompatscher riconosce che «vi è stata effettivamente un’incongruenza nell’elaborazione dell’articolo di legge, in quanto in italiano si è utilizzato il termine Provincia di Bolzano, mentre nella versione tedesca è rimasto il termine Südtirol ».

Ma lo stesso Kompatscher afferma di aver ammonito già venerdì in aula che vi deve essere maggiore precisione nelle scelte terminologiche: «Quando ci si riferisce alle istituzioni è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco, mentre quando ci si riferisce al territorio la terminologia corretta è Alto Adige in italiano e Südtirol in tedesco».

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