mercoledì 9 novembre 2016
Approvata la mozione Santerini (Demos-Cd). I deputati leghisti non seguono il leader: «Inutili»
Corridoi umanitari, Salvini dice sì ma la Lega vota no
COMMENTA E CONDIVIDI

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. È proprio il caso di dirlo. Perché a parole il leader della Lega, Matteo Salvini, ha aperto pubblicamente alla possibilità di appoggiare una proposta per favorire i corridoi umanitari «se arrivasse in Parlamento», ma quando poi Montecitorio si trova davvero a votare una mozione che impegna il governo a incrementare anche a livello europeo questa esperienza, i leghisti votano no. Andando, in sostanza, contro le parole del loro segretario di partito. La motivazione? A spiegarla durante le dichiarazioni di voto, ieri pomeriggio alla Camera, il deputato Gianluca Pini.

L’unico modo per dare una risposta alla crisi umanitaria nel settore di Aleppo est, in Siria e in generale, secondo il parlamentare leghista, «è porre finalmente questa moratoria della vendita delle armi tra tutte le fazioni combattenti ». Infatti, «fintanto che non riusciremo a fermare la vendita delle armi a tutte le parti che si stanno combattendo – la sua spiegazione – allora diventa di fatto inutile aprire dei corridoi umani-tari, perché sarebbero comunque corridoi umanitari rischiosi. E potrebbero essere utilizzati anche per fare in qualche modo una sorta di redde rationem interno, anche dentro le stesse fazioni».

Ma facciamo un passo indietro. Il 21 settembre scorso intervenendo ai microfoni di Radio Padania Matteo Salvini, incalzato dal direttore di Avvenire Marco Tarquinio sulla possibilità offerta dai corridoi umanitari (sconosciuti all’eurodeputato) per affrontare la grave crisi umanitaria e le migrazioni, aveva risposto di slancio: «Se ci fosse una proposta per favorire dei corridoi umanitari nelle zone di guerra saremmo pronti a votarla». Una posizione ribadita anche durante il confronto televisivo tra i due la settimana scorsa a Matrix. Eppure ieri pomeriggio, al momento di passare dalle parole i fatti, la Lega ha votato contro la mozione 1-01425 con prima firmataria Milena Santerini (Demos-Centro democratico). Un testo che comunque è passato con 289 sì, 126 astenuti e 20 no (tra cui, appunto, i le- ghisti presenti in Aula).

La mozione Santerini, in realtà, dopo aver presentato il progetto dei corridoi umanitari portato avanti dalla Comunità di Sant’Egidio, con la federazione della Chiese evangeliche in Italia e la Tavola valdese e che ora sarà ampliato dalla Conferenza episcopale italiana, impegna il governo proprio a «incrementare e sostenere anche a livello europeo e internazionale, tenuto conto dei positivi risultati già ottenuti, l’esperienza dei corridoi umanitari come forma di viaggio sicuro verso l’Italia e l’Europa, nonché di accoglienza diffusa, per le categorie più vulnerabili tra i profughi siriani provenienti dai campi e dai paesi limitrofi alle aree di guerra». Cioè proprio il provvedimento che si era impegnato a votare Salvini. «Non possiamo andare a votare continuamente, quando parliamo di crisi umanitarie, un libro dei sogni», è stata la conclusione delle dichiarazioni di voto del leghista Pini in Aula. Si deve votare «qualcosa che sia un indirizzo per la nostra diplomazia, per il nostro governo e, per così dire, per tutti quelli che possono incidere sul piano internazionale », sottolinea ancora l’esponente del Carroccio, «qualcosa che sia realizzabile e sia realizzabile nel più breve tempo possibile».

Eppure in meno di un anno con i corridoi umanitari sono arrivati in Italia più di 400 profughi che diventeranno mille entro la fine del 2017. In totale sicurezza e senza pericolo alcuno. «Con l’approvazione della nostra mozione sui corridoi umanitari prendiamo atto dell’impegno assunto dal governo», è la soddisfazione espressa dalla deputata centrista Santerini, ricordando le esperienze «già avviate con successo in Italia». Nell’emiciclo di Montecitorio, poco prima, era stato il compagno di partito Mario Marazziti a chiedere «all’Italia – e ringrazio il governo di aver accolto favorevolmente la nostra mozione – di impegnarsi anche a livello europeo, perché questa esperienza possa essere fortemente allargata, possa essere generalizzata e possa chiudere la stagione delle morti in mare». Una «spinta forte» del Parlamento a cui la Lega sembra non aver voluto contribuire.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: