Chiesa

L'intervista a Roma Sette. Vallini: donne costrette dalla povertà al mercato dell'utero in affitto

sabato 5 marzo 2016

"Il desiderio non può essere eretto a diritto. Ciò che deve essere messo in primo piano è l’interesse del bambino, non la volontà di due persone di avere un figlio. I figli non si costruiscono". È quanto afferma il cardinale vicario Agostino Vallini a “Roma Sette”, il settimanale di informazione della diocesi di Roma. Ddl unioni civili, compromesso al ribasso Il disegno di legge sulle unioni civili – afferma il porporato – appare come “il frutto di un compromesso al ribasso. È vero che la ‘stepchild adoption’ è stata tolta dal provvedimento, ma rischia di rientrare attraverso un’altra strada legislativa allo studio; senza contare le possibilità di intervento da parte della magistratura, di cui si è avuto già qualche esempio. Inoltre, sono rimaste diverse sovrapposizioni con l’istituto del matrimonio, al contrario di quanto era stato assicurato. Una confusione – sottolinea - che si sarebbe potuto evitare”. Non ha vinto l'amore. Voto di fiducia contro libertà di coscienza Dopo il varo della legge è stato detto che «ha vinto l’amore»: “Una frase retorica e fuori luogo – ha osservato il cardinale Vallini - non si fanno leggi sull’amore”. Invece, “ha vinto una volontà politica che puntava a un certo risultato a tutti i costi, tanto da volerlo ottenere con il voto di fiducia che ha impedito un voto di coscienza. Quella coscienza ‘ben formata’ cui ha fatto appello Papa Francesco. Mi domando – aggiunge il cardinale vicario - se non si sia avuto paura della coscienza dei parlamentari tanto da bloccare la discussione su un provvedimento così delicato”. Non si ha a cuore la famiglia “Esistevano altre vie – rileva - per regolare i diritti individuali delle persone che compongono le unioni civili, anche dello stesso sesso, ma senza svilire la famiglia, che invece avrebbe bisogno di interventi di politica familiare che attendiamo da tanto tempo. Sembra che non si abbia a cuore il futuro della famiglia, in particolare dei soggetti più deboli, che sono i figli”. Donne costrette dalla povertà al turpe mercato dell’utero in affitto I figli sembrano i grandi assenti nel dibattito di questi giorni: “Non ci sono adulti da tutelare nel loro desiderio di un bambino – afferma il porporato - sono da tutelare i bambini, a cominciare da quelli che non hanno famiglia e che hanno il diritto ad avere una mamma e un papà, come nel caso dei minori adottabili. E poi sono da tutelare le donne - soprattutto dei Paesi del Sud del mondo - costrette dalla povertà al turpe mercato dell’utero in affitto. È su questo mercato che bisogna intervenire”. Figli non si costruiscono Quindi aggiunge: “La definizione di ‘gestazione per altri’ è un tentativo ipocrita di nobilitare qualcosa che non lo è. I figli non si costruiscono, sono frutto di un atto d’amore di un uomo e una donna e hanno diritto a una mamma e a un papà. In casi come questi la mamma non ci sarà. Credo che anche l’opinione pubblica sia in maggioranza contraria o non sufficientemente informata”. L’obiettivo vero sia il bene dei bambini Per quanto riguarda la proposta di riforma della legge 184 sulle adozioni che potrebbe riguardare anche coppie gay e single, il cardinale Vallini afferma: “Sono decenni che la legge sulle adozioni attende di essere riformata nel senso di facilitare le condizioni di adottabilità dei bambini, privi di una famiglia con un padre e una madre. Ben venga, dunque, una riforma al riguardo, ascoltando tutti i soggetti interessati. Ma non si dimentichi l’obiettivo vero: il bene dei bambini. Altra cosa è invece la ‘stepchild adoption’. In questi giorni parlando della legge da riformare mi pare che si stia partendo con il piede sbagliato. È il caso di sottolinearlo ancora: non è compito dello Stato ergere a diritti i desideri delle persone”.