lunedì 23 febbraio 2015
​Il caso in Gran Bretagna: una donna chiede l'autorizzazione a portare gli ovuli negli Usa per tentare la fecondazione in provetta. Il caso andrà all'Alta Corte.
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Una donna britannica di 59 anni ha intrapreso una controversa battaglia per avere l'autorizzazione a farsi impiantare gli ovuli della figlia morta e dare alla luce i suoi nipoti. Si tratta del primo caso del genere al mondo. La storia è stata raccontata in questi giorni da diversi media britannici. Secondo la madre questo era l'ultimo desiderio della figlia che, prima di morire per un cancro all'intestino ancora ventenne,  aveva fatto congelare i suoi gameti nella speranza di guarire e dare alla luce un figlio.  Nessun ospedale in Gran Bretagna ha accettato la richiesta della donna che adesso spera di riuscire a realizzare il suo disperato progetto in una clinica privata di New York, dove trattamenti del genere costano fino a 80mila euro. Ma la Human Fertility and Embryology Authority (Hfea) ha negato il permesso al trasferimento degli ovuli negli Stati Uniti in assenza di un consenso scritto della figlia, ottenuto prima di morire. L'aspirante mamma-nonna sostiene che questo è stato l'ultimo desiderio della figlia prima di morire. E per questo la signora e il marito, 58 anni, si preparano a procedere per vie legali.La Hfea non è entrata nel merito della vicenda, ma oltre a manifestare solidarietà per il dramma familiare ha deciso di chiedere il parere della Corte Amministrativa, divisione dell'Alta Corte, in una data ancora da stabilire.
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