sabato 6 febbraio 2016
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La vita è cambiamento, crescita, dialogo. Ed è anche misericordia. Come è sottolineato nel Messaggio del Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana per la 38esima Giornata per la Vita che si celebra domenica (ECCO IL TESTO INTEGRALE): «Il sogno di Dio – fare del mondo una famiglia – diventa metodo quando in essa si impara a custodire la vita dal concepimento al suo naturale termine e quando la fraternità si irradia dalla famiglia al condominio, ai luoghi di lavoro, alla scuola, agli ospedali, ai centri di accoglienza, alle istituzioni civili». Un impegno che i volontari impegnati per promuovere e sostenere concretamente la cultura della vita vogliono ricordare in questi giorni con diverse iniziative. «Noi in realtà iniziamo a giugno i nostri momenti dedicati alla vita con incontri di preghiera, conferenze, testimonianze e proseguiremo fino a sabato, con la Messa nella basilica centrale, e poi con conferenze, concerti gospel, vendita benefica di arance», racconta Vittoria Criscuolo Airoldi, presidente del Mpv e del Cav di Varese. Decine gli eventi in programma insieme al Cav Valceresio, quello di Malnate, l’Associazione Difendere la Vita con Maria, RnS, il Centro Lombardo Metodo Billings, la Federazione ex allieve e Maria Ausiliatrice, la Casa Maria Ausiliatrice, l’Agesc, il Comitato Difendiamo i nostri figli, Radio Missione Francescana, Alleanza Cattolica e Nuovi Orizzonti e in collaborazione con il Comune di Varese. «Se ci sono associazioni che fanno rete – spiega Airoldi – il risultato è più coinvolgente. Noi cerchiamo tra l’altro di arginare gli effetti negativi della legge 194 trovando soluzioni ai problemi creati dal legislatore. Il Cav di Varese sostiene circa 300 famiglie all’anno, tantissime le richieste di extracomunitari. Abbiamo uno sportello in ospedale e spesso le donne che vi si accostano decidono di salvare il bambino». Anna Maria Amaducci, ginecologa, è la presidente del Mpv di Cesena. «Grazie al nostro Cav – racconta – l’anno scorso sono nati 98 bambini, mentre sono state sostenute 270 mamme. Abbiamo 4 case di accoglienza, sulle quali si appoggia anche l’Unità sanitaria locale per la richiesta di alloggio. In un momento come questo, in cui la vita non vale quasi più niente – prosegue–, vogliamo far rinascere nelle persone il senso delle proprie origini, ossia del concepimento». Di qui l’idea dell’incontro di venerdì con Gino Soldera, presidente dell’Anpep (Associazione nazionale di psicologia e di educazione prenatale) sulle emozioni della vita prima della nascita. Sabato invece appuntamento in Cattedrale per la celebrazione eucaristica e la benedizione delle mamme presieduta dal vescovo di Cesena-Sarsina monsignor Douglas Regattieri. Anche a Viterbo i volontari si danno da fare. «Vogliamo tenere desta l’attenzione su un problema che viene spesso nascosto e censurato, ma che è una vera piaga della nostra società – sottolinea la presidente del Cav, Maria Fanti Bennati –. Da 35 anni siamo presenti come realtà di volontariato, abbiamo un Centro per la regolazione della fertilità e da 15 anni siamo attivi con una casa d’accoglienza. La difesa della maternità trova soluzione a livello sociale, con stimoli, ma anche con aiuti concreti alla donna che si trova in difficoltà». Tra le varie iniziative, domani è in programma un incontro con i giovani per promuovere la creazione di un gruppo pro-life a Viterbo. In serata una veglia di preghiera nella parrocchia dei Santi Ilario e Valentino presieduta dal vescovo monsignor Lino Fumagalli. Sabato poi i volontari si daranno appuntamento nell’ospedale Belcolle di Viterbo, con l’offerta delle primule alle neo-mamme e una preghiera per la vita nascente nella cappella dell’ospedale. C’è mobilitazione dei volontari anche in Campania. «Come Movimento per la vita di Piedimonte Matese – racconta la presidente Angela Zoccolillo – partecipiamo a Caserta con associazioni e diocesi del territorio al Festival della Vita, con incontri, momenti di riflessione e preghiera. Inoltre stiamo promuovendo una sensibilizzazione sul territorio con i giovani. Abbiamo fatto un percorso formativo nelle scuole con i ragazzi, circa 700-800 in tutto. Molti si sono incuriositi, sono venuti anche nei nostri centri e ci hanno aiutati con le mamme e i bambini».
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